Il Presidente del Consiglio Monti,
parlando dei suicidi legati
alle conseguenze della crisi
economica, ha dichiarato:
“Le
conseguenze umane della crisi dovrebbero far riflettere
chi ha portato l’economia in questo stato
e non chi da quello stato sta cercando di
farla uscire”.
In teoria, non ha tutti i torti il
Presidente del Consiglio
(la crisi non è sua, viene da lontano),
e non ha, il Presidente,
responsabilità diretta nella mala gestione
dell'economia
di ventata berlusconiana, aggravata dalla sfrenata corsa,
corruttiva e ignorante, al
danaro dei suoi alleati e “servi liberi”,
eppure parla solo da tecnico, anzi da professore,
pronto a rimproverare altri e incapace di offrire risposte immediate a chi è nel
bisogno.
Quanto decisionista e rapido è nell’imporre, sul piano economico,
i “tagli”, tanto perplesso e lento è nel trovare, sul piano umano,
i nuovi “orditi”.
Se, con tempismo, è riuscito a reperire e nominare alti Supertecnici
pronti subito, con urgenza, a risolvere problemi di “conti”,
perché il nostro Presidente ancora non riesce a scovare,
per risolvere problemi di “persone”, altri Supertecnici,
magari solo per aprire un Centro d’Ascolto,
per dare una speranza a tutte le persone “in grave crisi”?
Forse perché il “servizio” e, a volte, il “dono”
non sono affar
di governo.
O no?
Severo Laleo
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