La notizia è così raccontata sul Corriere della Sera.it:
“QUOTE ROSA - Riceve l'ok anche la proposta di modifica
che di fatto introduce
le «quote rosa». Messa a punto dalla parlamentare del
Pd, Sesa Amici,
la norma prevede la decurtazione del 5% dei finanziamenti a
quei partiti
che non garantiscano un'adeguata rappresentanza di donne in lista.
Questo, in sostanza, il testo: i contributi pubblici sono diminuiti del 5 %
qualora il partito o il movimento politico abbia presentato
«nel complesso dei suoi candidati per
l'elezione dell'assemblea di riferimento
un numero di candidati del medesimo
genere superiore ai due terzi del totale,
con arrotondamento all'unità
superiore». Grande soddisfazione per questo voto
viene espressa dalla
parlamentare. «Si tratta di una proposta concreta
- commenta - per aumentare la
partecipazione delle donne alla politica.»”
Quindi, per aumentare la partecipazione delle donne alla
politica,
basta la minaccia, immagino, per i partiti “maschilisti”, di un taglio
del 5% dei
contributi pubblici. Ma via, non è possibile!
Non possono le donne aprirsi una strada nella giungla attuale
del potere politico,
tentando di “monetizzare” la propria assenza/presenza.
E da risorsa, diventano peso/penalità.
E’ un pessimo esempio, mi dispiace. Anche per le future
generazioni.
Eppure basterebbe inserire negli Statuti dei Partiti una
semplicissima norma:
“in ogni elezione i candidati e le candidate
devono essere pari di numero”.
Chi potrebbe votare contro, senza essere derisa/o!
E se un partito non approvasse la norma, non meriterebbe
certo
la presenza delle donne, anzi, quelle donne di quel partito sarebbero libere
di costituire, sempre in quell’area
politica di riferimento,
un proprio partito di sole donne. Per dignità.
O no?
Severo Laleo
P.S. Eppure continuo ancora a sperare nella forza politica delle donne,
almeno a sinistra, per il superamento, nei partiti e nelle istituzioni,
del "monocratismo" di matrice maschilista
(quanti uomini, "uni", della provvidenza!),
con il "bicratismo" di genere per una nuova società di "pari".
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