martedì 15 gennaio 2013

Non è più tempo di “dirsi favorevole”, è tempo di “imporre”, altrimenti…




Nichi Vendola  si e’ detto favorevole alla proposta
di uno stipendio minimo garantito,
questa volta sulla spinta della dichiarazione dell'attuale Presidente 
dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker
pur esponente del Partito Popolare Cristiano Sociale.
E ha aggiunto, a sentire l’intervista a “Radio 24”:
L’Europa sarebbe più forte se in tutto il Vecchio Continente
ci fosse una soglia minima; dal mio punto di vista sarebbe interessante
immaginare anche una soglia massima delle retribuzioni.
Perché no? Per esempio nelle pubbliche amministrazioni,
sarebbe una cosa sensata porre un limite non soltanto in basso,
ma anche in alto”.

Ora, poiché la concretizzazione di uno stipendio minimo garantito
e  la definizione di limiti, in basso e in alto, alle retribuzioni,
almeno nella pubblica amministrazione,
dipendono solo da leggi da votare in Parlamento,
non potrebbe Vendola, con la forza dei giovani voti di SEL,
chiedere, e strappare, al PD, quale condizione sine qua non
per la coalizione, un tanto impegno?

Forse non esiste ancora alcun accordo di coalizione tra SEL e PD
intorno a definiti e specifici punti di programma,
forse esiste solo, a pensar male, un organigramma di carriere,
ma sarebbe ora di porre all'attenzione degli elettori,
con democratica trasparenza,
non più rinviabile, o graziosamente concessa,
i “contenuti”, irrinunciabili per SEL, di un patto di governo,
anche a prescindere dalle alleanze e dai nomi degli alleati.

O no?
Severo Laleo

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