Ezio Mauro, in una nota su la Repubblica, dal titolo forte e d’altri tempi,
‘Correre o morire’, sembra abbandonare il suo rigore di liberale
per accogliere/seguire, sia pure nell’attesa, la “politica pop”,
il “premier performer”, ”l’azzardo”, quasi avvertendo il premier
di voti “imboscate” e di un Parlamento “resistente”.
E scrive: Renzi, "correndo deve anticipare la politica che vuole realizzare,
per mettere le resistenze parlamentari, amministrative, della tecnostruttura
davanti a un’opinione pubblica continuamente sollecitata da una scommessa
di cambiamento in cui non credeva più di poter credere. C’è dunque
una prova di forza in atto, dietro i sorrisi e le battute di una politica pop.
Dopo meno di un mese, Renzi si presenta come l’apriscatole possibile
di un sistema bloccato. Questa è la partita. Se vince, Renzi apre
un meccanismo che sembrava irriformabile. Se non funziona,
il sistema arrugginisce e anche l’apriscatole diventa inservibile”.
Così mentre in Francia, ad esempio, un po’ di intellettuali, preoccupati
della crisi, provano a discutere di società conviviale, in Italia si attende
l’”apriscatole”. Un nuovo danno politico, al di là della bontà/malvagità
dei contenuti, ormai si aggiunge ai guasti del berlusconismo,
ed è già notevole, se anche il liberale rigoroso Ezio Mauro si pone
in attesa e clicca ‘pausa’ al suo esercizio critico. Irrinunciabile.
O no?
Severo Laleo
s'innamora più spesso dei clown che dei politici impegnati
a mettere il bene comune al di sopra di ogni interesse personale
e di partito. Abbiamo tanti pregi, ma questo è un difetto capitale
che spiega la fragilità della nostra democrazia e dello Stato
che dovrebbe esserne il titolare e il contenitore". (Scalfari)
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