Il 25 Aprile ha già la
sua storia consolidata. Per fortuna.
Si possono solo
aggiungere capitoli di dimenticati/oscuri/ignoti
episodi. Non altro. Anche se aperte restano le vie della riflessione.
episodi. Non altro. Anche se aperte restano le vie della riflessione.
Il 25 Aprile è una data
limite: segna il passaggio dalla caduta
della coscienza di
umanità nei “volontari carnefici del nazifascismo”,
al rialzarsi della
speranza in un mondo migliore
nelle/i “partigiane/i
della Resistenza”.
Gli orrori della guerra
e della morte, ora nei campi di sterminio
ora nel fungo
dell’atomica, derivano da un modo di “pensare” terribile,
violento, per il quale “tutto
è possibile/lecito” per raggiungere
un obiettivo di dominio/vittoria, per il quale ogni azione è sempre
realizzabile in assenza di un limite meditato/riconosciuto
da non valicare. E senza limiti definiti e interiorizzati,
il potere dell’oltraggio è infinito.
un obiettivo di dominio/vittoria, per il quale ogni azione è sempre
realizzabile in assenza di un limite meditato/riconosciuto
da non valicare. E senza limiti definiti e interiorizzati,
il potere dell’oltraggio è infinito.
A stabilire un limite
invalicabile al dominio degli uomini,
dopo la guerra degli
orrori, è intervenuta, nel 1948,
la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani.
L’art. 1 afferma: “Tutti
gli esseri umani nascono liberi ed eguali
in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza
e devono agire gli uni
verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Il 25 Aprile, dunque, è
la restituzione a ogni persona di dignità e diritti
(con l'auspicio di un
agire conseguente nei confronti di ogni persona).
Eppure, si sa, il
cammino per una universale condivisione
di questo principio è ancora lungo e difficile, specie oggi in tempi
di questo principio è ancora lungo e difficile, specie oggi in tempi
di terrorismo e muri; ma
guai a tornare indietro.
Il 25 Aprile,
quest’anno, nel suo significato di ripresa
di un percorso di civilizzazione, trova una conferma nelle parole
–e si può aggiungere:
contro ogni terrorismo- è l’umanità”.
O no?
Severo Laleo
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