"Possiamo affermare con sicurezza
che la conoscenza che gli uomini
possono raggiungere
delle donne, persino di quello che sono state
e sono attualmente, senza
pretendere di giudicare cosa potrebbero essere
in futuro, è miseramente imperfetta
e superficiale, e sarà sempre tale,
fino a quando le donne in prima persona non
avranno detto
tutto quello che hanno da dire."
John Stuart Mill, Sulla servitù delle donne (1869).
In questi tempi tragici di
violenze, di terrore, di ritorno al dominio
di Capi senza più misura, di ritorno all'eliminazione dell'Altro
per risolvere conflitti,
con la presenza
statisticamente dominante
di Maschi in aggressioni oltre ogni limite,
serve, anche da parte delle
donne di ogni cultura,
in prima persona,
al di là del semplice
sostituirsi agli uomini nelle sedi di Governo,
a struttura invariata, una
critica severa, definitiva,
alla diffusa struttura monocratica
del Potere Maschile,
qualunque sia la sede dove esso
si eserciti.
Chissà, forse una struttura pubblica
duale, un uomo e una donna,
a guida di un Paese, almeno nel
laico Occidente,
potrebbe contenere la logica dell’eterno
gioco al massacro
dei tanti Maschi Furiosi.
E dare, in altri contesti, la
parola alle donne
per tutto quello che hanno da dire
contro ogni autoritarismo.
La lotta contro il massacrarsi attraversa la libertà di tutte le donne.
O no?
Severo Laleo
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