Nel suo intervento
su huffingtonpost di oggi, Tomaso Montanari,
pur lieto ormai del
successo, a sinistra del Pd, della tesi già sostenuta
il 18 giugno al
Teatro Brancaccio di Roma
("il
centrosinistra è morto ed esiste una Sinistra con un suo progetto di
Paese"),
indica, perché la
neonata volontà di stare insieme a sinistra non si ingarbugli,
almeno cinque nodi
da sciogliere a breve tra i tanti.
Si tratta di
osservazioni tutte da prendere in seria considerazione
e quindi da
discutere (apertura a tutte le forze disponibili della sinistra
larga,
programma comune,
percorsi d’azione, liste).
Qui si vuole
prendere in considerazione il “quarto nodo”, questo:
“Il quarto
nodo: la leadership, appunto. Che non può essere calata dall'alto.
Né può
essere maschile singolare. Deve essere plurale, capace di tenere
insieme i
generi e le generazioni. La maledetta legge elettorale voluta
da tutte le
destre obbliga a indicare un "capo", letteralmente.
E dunque ci
dovrà essere anche un nome singolo: condiviso, autorevole,
capace di
coordinare senza comandare. Ma dentro una struttura plurale”.
Perfetto! Eppure
qualcosa si potrebbe aggiungere in segno di discontinuità
e di
sperimentazione. Se una brutta legge elettorale “obbliga”
a indicare
un “capo” (proprio così, un
“capo”: ormai, in tempi di crisi della democrazia,
non ci si vergogna
più di (in)seguire un “capo”), ripeto, se una brutta
legge
elettorale “obbliga”
a indicare un “capo”, perché, dopo aver affermato
la
necessità di una leadership
plurale e aver rifiutato una leadership
maschile
singolare, non si propone di
sperimentare un coordinamento duale,
di un uomo e una donna, invece di stancarsi
a cercare un “nome
singolo,
condiviso, autorevole, capace di
coordinare senza comandare”?
Perché non si abbandona definitivamente l’idea dell’Uno,
quasi sempre “maschile singolare” per sperimentare
l’uno/due,
maschile e femminile?
Esiste una ragione politica, logica, storica di impedimento
per una guida/coordinamento duale? Una donna e un uomo alla pari?
Forse per sottrarre la Politica al rischio del monocratismo
maschilista,
è bene sperimentare la guida duale, di un uomo e una donna insieme.
Almeno a sinistra.
O no?
Severo Laleo
Nessun commento:
Posta un commento