Dichiara
pressappoco
il
ministro Nordio:
"La
politica deve smettere
di
inchinarsi
ai magistrati... per
25
anni il Parlamento
ha rinunciato
al
suo ruolo.”
Proprio
così!
Ma
dove ha vissuto il ministro Nordio
in questi 25/30
anni?
Non
si è accorto che una parte del Parlamento, la sua,
ha
votato leggi ad
personam
in
continuazione per
impedire
ai
magistrati di svolgere il loro lavoro nell'interesse
non
di Uno, ma solo della democrazia e della Costituzione?
(Nel
web esistono gli elenchi di queste leggi, anno per anno,
tanto
per
dare un’idea
a chi dimentica!)
E
non si
è accorto che il Parlamento, nel
2011, durante questo 25ennio,
è
sprofondato nel baratro
della vergogna,
quando
la sua
parte, la
destra,
in Parlamento
ha
votato “Ruby,
nipote di Mubarak”,
sempre per salvare l'Uno?
E
salvare da
chi? Dai magistrati, anzi,
meglio,
da quel
cancro
della Repubblica
che
sono i magistrati: non ricorda più
il
ministro?
Un
voto inconcepibile in nessun altro paese civile e democratico!
Al
contrario, quanti
e quali sono gli “inchini”
del
Parlamento ai magistrati?
A
volte le sguaiataggini pretendono
di avere
il volto dell'apparenza
argomentativa,
ma in realtà sono ineleganti
sfumature discorsive
per
nascondere una
faccia tosta ingiustificabile.
E
restano
comunque sguaiataggini pur in assenza di plateali volgarità.
Forse
a breve anche il ministro Nordio
capirà di aver accolto,
senza
il necessario controllo della misura nel
suo ruolo,
un'ideologia,
sul
punto, malsana e funesta
per la democrazia: da fuggire!
E
destinata presto
a
fallire.
O
no?
Severo
Laleo
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