Riporto dal Corriere la seguente dichiarazione (si fa per dire!)
del Capo della Lega della “Padania”, Umberto Bossi:
«I giudici non sono ciechi e sordi, vivono anche loro il momento politico.
Berlusconi è stato abile, pensavo che fosse condannato,
invece i suoi voti sono determinanti per il governo.
Magari non aveva commesso niente, come sosteneva lui,
però vista da fuori è una brutta impressione».
Non se ne può più!
I politici italiani illiberali, soprattutto i “nuovi” illiberali politici,
non riescono proprio a capire la neutralità dell'agire professionale.
A nessun livello: anche i medici, complici, imbrattano con i loro colori.
Abituati a dare e a avere, abili nel saccheggio,
abituati a cedere su tutto, pur di “comandare”,
non sono in grado, dal profondo, di comprendere
il ruolo di chi nel lavoro segue una bussola di altra cifra:
la propria coscienza, professionale e non solo.
E trattano gli altri sempre e solo da sudditi. Anche i giudici.
Grazie a Berlusconi e ai suoi governi, e ai suoi alleati,
e ai suoi clienti, e al suo torbido linguaggio (invidia, odio, amore),
e ai suoi soldi, e alle sue “reti”, e all’atavico italian servaggio,
tutto in Italia è stato trasformato in merce di scambio,
oltre tutto fuor di ogni regola, ad libitum.
Basta!
Le dichiarazioni di Bossi (e di tanti altri) dovrebbero servire da testo di studio
Le dichiarazioni di Bossi (e di tanti altri) dovrebbero servire da testo di studio
per i giovani impegnati oggi in politica,
perché imparino a distinguere l’arte della politica dal mercimonio.
O no?
Severo Laleo
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