lunedì 22 ottobre 2012

Mi manca tanto Berlinguer




La tenacia, nel procedere “inesorabilmente” per il trionfo della verità,
virtù di Davide Serra, amico di Renzi, anch’egli con un tirocinio da scout,
che non paga, legittimamente, le tasse in Italia,
ma che in Italia interviene a discutere, legittimamente, di politica,
(non siamo forse cittadini del mondo!),
e “l’ambizione di non porsi limiti”, virtù di Renzi sine qua non
si diventa suo sostenitore/collaboratore, esprimono le nuove doti operative 
(forse sono virtù di scout), per l’affermazione del ,
nella finanza e nella politica. E marcano le nuove sfide per il futuro.
Soprattutto dei giovani. Ma per aver contezza di queste nuove doti,
leggiamo le parole di Serra della sua Lettera a Bersani,
e ascoltiamo la sua retorica, con un occhio al suo bersaglio
e un orecchio alla storia: “Essere stato definito “bandito” da lei mi offende
personalmente, offende la mia famiglia e i miei figli, e delegittima il lavoro pulito
e trasparente che ho portato avanti in 20 anni di attività. Vede caro Onorevole,
mi sono laureato molto presto e, come tanti italiani, ho molto lavorato,
termine non notissimo ai tanti che parlano, per arrivare, poco o tanto,
dove sono arrivato … Vede Onorevole Bersani, tutto quello che faccio lo faccio
(voce del verbo fare e non parlare) con l’obbiettivo di migliorare il mio Paese
di nascita, ma gli attacchi subiti, sul niente, da lei e dai suoi accoliti
che fingono di avercela con me, ma di fatto vogliono delegittimare Matteo Renzi,
mi danno la conferma che il lavoro da fare è lungo e duro. Ma non bisogna mollare
Non scendo nei particolari delle nefandezze e delle offese che mi ha rivolto,
a questo ci penseranno i miei legali italiani e inglesi che chiameranno i giudici
a decidere sulle sue parole. Mi dicono che in Italia lei è … immune!!!
ma prima o poi non lo sarà più e io procederò inesorabilmente,
ho molto tempo e voglio che la verità venga ristabilita”.
Indubbiamente Serra ha la tenacia limpida di un uomo del fare.
E uomo del fare è anche Renzi con la sua “ambizione di non porsi limiti”.
Leggiamo le sue parole a conclusione del Capitole 12 delle “Idee
Ciò che importa fin d'ora è che tutti quelli che contribuiranno a questo percorso 
condividano l’ambizione di non porsi limiti”. 
E' solo una briciola del nuovo all'orizzonte, e sembra significativa.
Mi manca tanto Berlinguer.
O no?
Severo Laleo



3 commenti:

  1. caro severo,
    mi sembra che non avendo argomenti per criticare Matteo Renzi sui contenuti lei critichi il suo linguaggio.
    Come commenta dunque le parole di Massimo D'Alema che annuncia "scontro politico" nel caso di vittoria del sindaco di Firenze?
    Come commenta dunque le parole di Matteo Renzi il quale annuncia che in caso di sconfitta non chiederà poltrone ma si dedicherà ad aiutare il vincitore?

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    1. Caro Severo che ci sia bisogno di non porsi limiti mi sembra obbligatorio, visti i gravi limiti e ritardi che questo paese ha verso quei partners europei che dovrebbero essere i nostri modelli e non parlo di Germania, Francia, Gran Bretagna, ma di Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia. E permettimi di notare come in alcuni tuoi post mi sembra di vedere vecchi vezzi di un glorioso partito del passato, che, nonostante la possibile nostalgia, è passato, mentre ci tocca immaginare un futuro diverso dal presente soprattutto per i nostri figli. Bene, infine, permetti a noi di pensare che chi ha contribuito in qualche misura a creare questo presente non sia idoneo a prospettare un futuro diverso e se questo dovesse passare attraverso un ricambio del personale politico generazionale (visto quello attuale) sarebbe una grande fortuna. O no?

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  2. Dopo Berluscono e Monti arriva il nuovo nemico e cioè Renzi. Si sente già il rumore delle sciabole. A quando il primo avviso di garanzia nei confronti di Renzi? Penso a breve soprattutto se il gradimento nei sondaggi dovesse aumentare. O no?

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