mercoledì 14 novembre 2012

C’è del rosa nei dintorni della Giornata della Gentilezza




Tra il 13 e il 14 Novembre, nei dintorni della Giornata della Gentilezza,
per un caso strano, ma appropriato, si approvano, in Italia e in Europa,
due importanti provvedimenti per rendere più agevole il cammino
di tutti noi per l’estensione della democrazia. E proprio fissando dei limiti.
Ecco le notizie, da Repubblica:
Via libera alle quote rosa. Con 349 voti a favore, 25 contrari e 66 astensioni,
la Camera ha approvato definitivamente il testo della legge,
già approvata in Senato, che assicura il riequilibrio per una pari opportunità
di genere in consigli e giunte degli enti locali, nei consigli regionali
e nelle commissioni di concorsi pubblici. Il testo prevede, tra l'altro,
per i comuni sopra i 15mila abitanti, la decadenza delle liste
che non rispettano le quote rosa oltre che la 'par condicio rosa'
per le presenze in tv in campagna elettorale….
"Oggi è una giornata importante per la nostra democrazia
-ha detto Sesa Amici (Pd), relatrice della proposta di legge - .
Grazie al meccanismo della doppia preferenza di genere
e al limite dei 2/3 per la presenza di uno dei due generi si aiuta
fortemente il percorso verso la rappresentanza paritaria 
nelle istituzioni. La presenza delle donne non sarà più un eccezione
né una gentile concessione, diventerà la normalità".

E da ANSA:
La Commissione europea ha formalmente adottato la proposta
di direttiva sulle quote rosa nei cda, che impone la presenza
di almeno il 40% di donne nei board delle società quotate entro il 2020
(entro il 2018 per le aziende statali). … Il testo rivisto ed approvato oggi
impone che, a parità di qualifiche dei candidati, sia data priorità
al ''sesso sottorappresentato'' nella scelta dei componenti non esecutivi
dei consigli. La direttiva lascia che siano i singoli stati a definire le sanzioni
per le società che non si adeguano, ma chiede che esse siano ''effettive,
proporzionate e dissuasive'' e propone misure dalle multe
o alla dichiarazione delle nullità della nomina.
La proposta e' stata fatta partendo dalla constatazione che
attualmente nelle circa cinquemila società quotate europee sono uomini
l'85,5% dei componenti non esecutivi ed il 91,1% degli executive.
La direttiva impone le quote solo per i membri non esecutivi
e si applica esclusivamente alle società quotate e non alle Pmi
(che nelle definizione europea sono le aziende con meno di 250
dipendenti ed un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro).

Forse, con gentilezza,  la strada per una democrazia di genere è aperta.
O no?
Severo Laleo

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