Severgnini a Ballarò,
con un eccesso di leggerezza, giudica l'italiano
di Cuperlo praticamente incomprensibile, addirittura 'non italiano' e,
bontà sua, giudica un ottimo 'italiano' il parlar di Renzi. È cambiato il mondo,
se anche un autorevole conoscitore
della lingua italiana, non è più in grado
di leggere, distinguere e capire le
differenze. E quasi insulta ricordando
in un passaggio l'invito (a Cuperlo!!!) a usare il congiuntivo.
Anche
le persone corrette a volte cadono miseramente.
Anch'io
voglio, via, con altrettanta leggerezza, esprimere un giudizio
non solo
linguistico, ma di stile dell'uomo.
L'italiano di Cuperlo, articolato e vario, a
vocabolario ampio,
a frase costruita con sapienza, è l'italiano di una persona
perbene, mite;
nessuna parola o espressione di Cuperlo potrebbe mai ferire qualcuno.
L'italiano di Renzi
è diretto, a frasi semplici, ricco di battute,
dal vocabolario spesso insultante,
specie quando parla degli altri,
al contrario è plaudente quando parla di sé. E ha a tratti del violento
il suo italiano. Ed è rude il suo sfottò.
Spesso è sprezzante e meraviglia la pazienza
remissiva degli interlocutori.
Anzi a volte la
compiacenza sorridente dei presenti è al limite
della soggezione.
della soggezione.
Ad
esempio, parlare del governo in termini di "strapuntini e sgabelli"
offende il
Primo Ministro (Cuperlo avrebbe un
vocabolario rispettoso);
dire ai piccoli partiti interessati a discutete di
'soglia' elettorale
di “arrangiarsi” e attribuir loro, ripetendo un luogo comune
(ah, gli stereotipi!), un potere di ricatto pregiudizialmente,
è distruggere/negare la presenza dell'altro.
di “arrangiarsi” e attribuir loro, ripetendo un luogo comune
(ah, gli stereotipi!), un potere di ricatto pregiudizialmente,
è distruggere/negare la presenza dell'altro.
Non può durare.
Abbiamo già consentito sbagliando in passato all'italiano
(si fa per dire!) di Bossi e Berlusconi di sferrare
ingiustificate bordate
contro tutto e tutti. Non possiamo continuare su questo
andazzo.
Il rispetto deve diventare la cifra della nuova politica.
Altrimenti è
tutto come prima.
E da Cuperlo anche Severgnini forse ha da imparare.
E da Cuperlo anche Severgnini forse ha da imparare.
Lingua e stile.
O no?
O no?
Severo Laleo
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