Care e cari
Parlamentari “tenaci”
(sì, è stata la vostra “tenacia” a inorgoglire il tweet di Renzi:
“Grazie alla tenacia dei deputati terminati i voti sulla seconda lettura
della
riforma costituzionale. Un abbraccio a gufi e sorci verdi”),
a ben ragione “tenaci” nel sostenere, contro gufi e sorciverdi,
(è colorito il nostro costituzionale dibattito politico) il
vostro Premier,
e di corsa, e di notte, e ad aula vuota, e senza
fiatare,
nemmeno contro gli insopportabili strappi alle regole comuni,
proprio comuni, di civile
convivenza parlamentare,
ora dall’America
giunge direttamente alla vostra “tenacia”
il nuovo cambiamento,
il nuovo verso. Sempre nuovo,
rapido e irremovibile (almeno per un qualche
tempo).
La nuova
linea (chissà se è stato consultato Giachetti,
sempre
attento, a suo dire, a non essere scavalcato),
nasce all’interno
di una logica di scambio, infelice,
degna dell’altro
abile politico d’Italia,
almeno secondo
la stampa dell’epoca,
il già
Ministro di Riforme (ahi, queste Riforme!), Bossi,
ed è
perentoriamente definita da un lesto, secco, convincente:
“Il
Senato può tornare elettivo”.
Care e cari Parlamentari “tenaci” ,
dispiace, ma la vostra “tenacia“, pur ammirata,
può essere ritenuta inutile in qualsiasi momento,
ad nutum,
a comando. Almeno per ora.
Perché con l’Italicum non servirà nemmeno più.
Severo Laleo
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