venerdì 15 maggio 2015

Il M5S e la Campania senza limiti di De Luca e Caldoro



Perché mai una persona “normale”,
cioè semplicemente libera, civile, autonoma, indipendente,  
responsabile, secondo Costituzione, in quota parte,
dell’intera sovranità popolare,
perché mai una persona con questo essenziale patrimonio culturale
e politico, in una parola, una persona semplicemente onesta,
perché mai, in Campania, per il governo di una regione
tra le più popolose e importanti del Paese,
perché  mai dovrebbe votare per la lista  di  Stefano Caldoro 
o di Vincenzo De Luca?
A leggere il Fatto Quotidiano.it nelle liste dei probabili governatori 
è possibile incontrare: “Indagati, imputati, condannati. Trasformisti 
incalliti. Trasformisti dell’ultima ora. Ex cosentiniani, ex fascisti. 
Familiari di inquisiti per camorra. Gente indagata per voto
di scambio. Personaggi arrestati e sotto processo. Leader 
dell’ultradestra schierati nel centrosinistra. Ex sindaci di Forza Italia 
alleati del PdEx sindaci del Pd in lista con Forza Italia
Ex sindaci furbetti che si sono fatti decadere per aggirare l’incompatibilità. 
E’ la carica degli impresentabili in Campania. I casi più discussi
imbottiscono le liste del candidato Pd Vincenzo De Luca
Ma anche il governatore uscente, l’esponente di Forza Italia Stefano Caldoro
ha imbarcato di tutto, turandosi il naso. De Luca dice: 
Non abbiamo controllato”. Caldoro invece replica: “Sono garantista”. 
Poi fanno a gara ad accusarsi reciprocamente a chi ha messo 
in campo le liste peggiori. Senza dimenticare che il primo 
degli impresentabili è De Luca, condannato in primo grado per abuso 
d’ufficio per aver inventato la figura del project manager del termovalorizzatore 
di Salerno in modo da favorire uno dei suoi più stretti collaboratori: 
retribuito con ‘appena’ 8.000 euro netti, ma sarebbero stati molti di più 
(circa 450.000 euro lordi) se l’impianto fosse stato realizzato”.
Ma chi tra i potenti della Politica si scandalizza? Nessuno.
Dal Segretario del Pd, l’inventore del “cambiar verso”, il rottamatore
ora si può dire, rapido e presente contro i diritti dei deboli,
e lento e assente contro la forza degli “impresentabili”, solo “imbarazzo”, 
e dal candidato governatore De Luca, a onore suo e della politica, 
queste parole: Nelle  liste  condannato indagato, ma quale cazzo 
è il problema? Opportunità? Io per opportunità non voterei nemmeno 
Schifani o Lupi, eppure stanno nella maggioranza. Che Paese di merda
fanno venire proprio lo schifo.” Evidentemente, ognuno ha il suo "schifo".
E i limiti, sul piano estetico, e soprattutto sul piano etico e politico, 
sono saltati, non esistono più, non sono più riconoscibili. 
E si è tutti senza limiti ormai, complice una generazione di innovatori 
impauriti e senza voce nel PdA partire dal Capo, il decisionista pronto 
agli abbracci. E ad abbozzare. Per vincere. Anche con le macerie.

Non è dato sapere se in Italia sorgerà mai un fronte liberale
(nel senso semplicemente del rispetto della Costituzione Repubblicana)
e di sinistra (nel senso semplicemente dell’esigibilità del diritto 
alla dignità, al lavoro, alla salute, all'istruzione), ma, di certo, ora, subito, 
in Campaniaesiste una sola possibilità per voltar pagina: un voto, 
forte e sicuro, guardando alla legge della morale e insieme al cielo stellato,
un voto per segnare una svolta, un cambio di passo, una nuova direzione, 
un nuovo verso, un nuovo orizzonte, a prescindere anche dal programma, 
un voto, in breve, al M5S.
La Campania ha un bisogno vitale di una rivoluzione antropologica,
dopo gli ultimi tradimenti di imbarazzati rottamatori ingordi di potere.

O no? 
Severo Laleo

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