Il
Premier, a Matera, nella terra dura dei “sassi”, terra pronta a scavare
in
ognuno di noi riflessioni profonde sulle radici della fatica umana per vivere,
a
Matera, il Premier, incurante della grevità delle sue parole,
nella
sua personale battaglia propagandistica per il SI, sempre oltre il limite
della
sua istituzionale figura, grida insultante: “In questo referendum vediamo
che c'è un'accozzaglia di tutti contro una
sola persona. Senza una proposta
alternativa. Ma vi rendete conto che ci sono
Berlusconi e Travaglio insieme,
D'Alema e Grillo insieme...". E addita nomi/volti al comune spregio.
Quanto
inganno e quanta violenza in questa
maniera di esprimersi!
E’ solo burbanza parolaia o
svela un’aggressività reale? E perché?
1.
L’inganno
L’inganno
è confondere un voto libero, di libera coscienza, di ogni libera
persona,
pro o contro la Costituzione del 1948, con una battaglia di scontro
politico elettorale. Perché dovrebbero avere una proposta alternativa i Berlusconi
(Forza Italia), i
Travaglio (un giornalista), i D’Alema (fino a prova contraria del PD,
e compagno
di partito del Premier), e i Grillo (M5S), se il tema è la difesa
della Costituzione? Qual
è il nesso logico tra un voto personale e di libera
determinazione a difesa della
Costituzione del 1948 e l’obbligo di una proposta
alternativa? L’inganno
è ridurre la libertà della persona liberamente comunque
votante –si tratta di milioni di
persone, nerbo liberale della nostra democrazia-
a “seguace” di questo o l’altro “Capo”, confondendo il
libero
convincimento
con la gregarietà. E’ questo il livello
ormai della
nostra democrazia?
Se questa è la logica del “Capo del Governo”, la
logica cioè del con me
(la maggioranza
silenziosa) o contro di me (l’accozzaglia di tutti),
ogni
persona in grado di giudicare in maniera critica e autonoma,
ogni persona educata, grazie
alla Costituzione del 1948, alla democrazia
tra pari, non dovrebbe molto preoccuparsi
per la salute istituzionale
del proprio Paese?
2.
La violenza
La
violenza è contrapporre alla “persona” del Premier l’”accozzaglia”
di
tutti gli altri! Accozzaglia? Si conosce
il significato delle parole?
Un
NO, libero, anzi ora anche coraggioso, è forse un numero in un’accozzaglia?
Donde
deriva al Premier tanta maleducazione? E questo
il suo esempio dall’alto
per esprimere rispetto di ogni decisione? Per quale strano mistero,
noto solo al Premier, la scelta libera del NO serve a riempire semplicemente
un’accozzaglia contro
la sua persona? Ma sa il Premier dell’esistenza di milioni
di persone libere, le quali non sono ossessionate dalla centralità della persona
del Premier? Perché continuare a ridurre un referendum costituzionale
in una lotta per il Potere? E solo per addetti ai lavori (Berlusconi, D'Alema,
Renzi, Grillo)? E non è forse questa lotta per il Potere anche il perno centrale
della battaglia del Premier?
Avverto
una profonda amarezza nel vedere il Premier del mio Paese
parlare
la lingua dei maleducati, dei violenti, degli ostinati dall’ambizione
del
Potere e basta. E avverto una più profonda
amarezza se osservo
la determinazione con la quale, il Premier, il Premier di
tutti, ha deciso
di dividere/lacerare il Paese, con la complicità di un ex
Presidente
della Repubblica e il silenzio del nuovo inquilino del
Quirinale.
Ancora una volta cui prodest?
Per evitare di “giungere alle mani” tra le maggioranza silenziosa del Premier
e l’accozzaglia degli altri, per non abituarsi a leggere con disprezzo le immagini
di uomini politici di un fronte (giungerà a breve ad hoc un depliant del Premier),
per confermare un libero spirito
Costituente di dialogo e di dibattito,
conviene forse
opporre alle parole di inganno e
di violenza del Premier (ricordando, per onor
del vero,
in questa gara di insulti non essere da meno molti
dei NO) la mitezza
della Costituzione del 1948.
O
no?
Severo
Laleo
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