"Questa è la censura, altro che il fascismo!".
Sembra sia stata questa la frase pronunciata dalla ministra Roccella, fuggendo da una rumorosa contestazione.
Se è così, veste la ministra, con vannacciana convinzione, i panni della vittima di fronte a delle/dei giovani urlanti, e sussurra, prima di un lagnoso abbandono, un ardito collegamento: "ecco chi pratica la censura, altro che il fascismo!"
Non c'è dubbio, alla ministra mancano i fondamentali: è il caso di ricordarle che il fascismo davvero fu ben altro, e fu la violenta eliminazione, fisica o sociale, di chiunque coltivasse, anche senza contestare, il dissenso.
Altro che censura!
Il Presidente Mattarella è bene richiami tutte/i al rispetto dei principi di libertà costituzionali, uguali per tutte/i, ma potrebbe anche, utilmente, con tutto il rispetto massimo per l'ottima persona, fare opera di educazione costituzionale, inviando alla ministra il suo discorso del 25 Aprile in Civitella Val di Chiana.
O no?
Severo Laleo
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