E’ tempo di dolciumi d’ogni regione alla Coop. In bella mostra.
Per forza, è Natale e nasce Gesù. Bontà
per tutti. E tutto torna.
Ma al banco del pesce voci agitate e aspre scivolano
tra alici pazienti
e ignari naselli.
“So’ quattro mesi, signora … il mio capo è sempre
senza soldi
e non mi paga … quattro mesi … non so più come tirare avanti …”
Una pausa. Un silenzio di solidarietà e, d’improvviso,
da una sciarpa rossa,
s’ode, in un crescendo coinvolgente:
“La capisco signora … la capisco … mio marito
proprio ieri
ha perso il lavoro, dopo dodici anni … l’azienda ha chiuso
i battenti … e buonanotte … ha
capito come si fa? E abbiamo tre figli
da crescere … e se perdo il lavoro anch’io
è la fine … signora …
ma io vado a Roma e li prendo a uno a uno a quelli là …”.
Altra pausa. Ancora silenzio di solidarietà,
e un riflettere
di comprensione dell’intero banco del pesce.
Triste anche una cernia.
E arriva al banco del pesce, ancora tra le
mani, attento a leggere l’etichetta,
una bottiglia di spumante, di quelle da adagiare con attenzione nel carrello,
il soave signor
Rocco e augura, sorridendo e potente, a tutti:
”Buone feste”.
La signora dalla sciarpa rossa, con la
busta del pesce tra le dita,
si gira sulla sua destra, lenta e taciturna
squadra quell’allegra
figura maschile dalla testa ai piedi,
lascia cadere la busta
nel carrello, fa la sua piccola manovra di retromarcia di posizionamento,
ingrana la
prima, s’avvia, s’avanza d’un passo,
si ferma, torna a girarsi, e
“Grazie! Faccia almeno lei buone feste”.
….
Forse una soluzione è in arrivo. I nostri
leader sono già al lavoro
per un nuovo finanziamento ai partiti e una nuova legge
elettorale.
Per la serenità di tutti, a Natale.
O no?
Severo Laleo
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