Non dite per favore che sono vecchio
(l’età non è mai vecchiaia per la politica),
non dite per favore che sono fermo al ‘68
(forse è vero, non riesco a scrollarmi di
dosso don Milani),
non dite per favore che non voglio il
cambiamento
(per una vita ho inseguito e insegnato il
cambiamento),
non dite per favore che escludo i giovani
dal mio sguardo
(sono stati i giovani tutta la mia vita
professionale),
ditemi, invece, voi, come posso accettare
le sintesi giornalistiche
(parole e racconti che diventano fatti)
dei Congressi PD e Lega.
A Torino un giovane Salvini tira fuori
un “euro crimine contro l’umanità”,
a Milano un giovane Renzi,
dopo aver annunciato una “sorpresina”,
in stile comunicazione gioiosa d’attesa,
chiede a Grillo: “ Io -cioè Pd- rinuncio a rimborsi, se appoggi riforme.
Beppe -cioè M5S-, firma qua. Altrimenti sei un buffone”.
E ditemi come posso fare ad abituarmi a
questo linguaggio,
a questa politica, a questa stampa, a
questi leader, così schiacciati
sul “gioco” della politica, in assenza di
profondità.
quella profondità
che sola guida i passi della Politica.
Se
ancora spero nella “rivoluzione più grande,
che
ribalta il sistema dei valori oggi dominante:
dallo
spirito della guerra alla cooperazione e all’empatia;
dalla
competizione alla convivialità,
dal
primato dei beni materiali alla conoscenza,
alla
cultura, all’arte” -a
voi il compito di ritrovare la citazione-,
se
ancora leggo Olof Palme
"La
mia fondamentale conclusione è la seguente: dobbiamo adoperarci
per vivere in
una comunità in cui la solidarietà sociale abbracci tutti
i suoi membri con un
potere di empatia in cui ognuno si fa carico
della qualità della vita degli
altri con un sentimento
di
responsabilità e di partecipazione che supera gli egoismi individuali.
Una
società, cioè, in cui non c'è un "loro" e un "noi" ma c'è
solo un "noi".
Questa è l'idea di base di una riforma democratica
della politica
che può trovare un equilibrio tra
la giustizia sociale e la libertà individuale"
(Olof
Palme, in Aldo
Garzia, Olof Palme Vita e assassinio di un socialista europeo, 2007),
non
dite per favore che sono vecchio:
è
più facile che siete voi ad aver perso ogni speranza.
O
no?
Severo
Laleo
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