Le ideologie sono un
residuo del Novecento. Dicono in tanti. Troppi.
Ma davvero? E’
sicuro?
Non è forse
un’ideologia robusta anche la corsa novella verso l’annullamento
di senso dell’essere
di
destra o
di
sinistra, soprattutto da parte di nuovi
giovani leader
(tutti di genere maschio)? E tutti solitari capitani a tu per tu
con il popolo,
almeno quel popolo ammaliato dal nuovo verbo:
né di destra
né di sinistra?
Solo Papa
Francesco, con ammirevole coerenza, senza cedere al dinamismo
agitato dei nuovi
capipopolo, giocatori al banco del Potere, continua,
con parole e azioni,
a ricordare il messaggio fondamentale del senso
della sinistra in
politica: la lotta alle disuguaglianze
per il primato
della persona.
Tutti gli altri
“leader” sedicenti né di destra né di sinistra,
nel rifiutare
l’idea
fondamentale della sinistra, non abbandonata da Papa Francesco,
tendono,
accalappiando il Potere, con contorte, obsolete modalità di raccolta
del consenso, a
confermare le disuguaglianze.
E all’unisono, al
di là del valore personale di ciascuno
-e le differenze
sono tra loro a volte abissali, per serietà e competenze-
sembrano dire: Ghe
pensi mi!
Né di destra,
né di sinistra, s’agita a dire ora anche Macron!
E cosa inventa per
il suo governo? La teoria dell’amalgama!
Qui
un po’ di sinistra,
là un po’ di destra.
Tanto
il centro
non manca mai!
A
ben vedere, non si tratta dell’esito di una necessità
istituzionale, no;
si
tratta della vittoria dell’ideologia del
superamento di destra
e sinistra.
En
marche,
in cammino, per strada...per andare dove?
Macron
sarà anche un’ottima persona, ma apre una strada pericolosa.
Nasce il
trasformismo del nuovo millennio, per di più – guai
a informare
di questo le/i
Francesi dei Lumi!- sfruttando un brevetto tutto italiano
a partire da
Depretis!
Il trasformismo
è davvero forte e annulla ogni antica cultura;
anzi in Italia
riesce a rendere monarchico anche un repubblicano!
Ma la continuità né
di destra né di sinistra traccia in Italia una sua strada:
Depretis,
Giolitti, Fascismo.
Quale sarà la
strada in Francia? Si può rischiare?
Si spera trovi un
freno questo nuovo trasformismo da nuovo millennio
nel rifiuto sensato,
critico e libero di milioni di persone di “sinistra”,
nel senso ancora con
forza tracciato da Papa Francesco,
e si spera si possa
bloccare questo esercizio ambiguo del potere politico,
affidato ora alla
miracolosa gestione del monocrate maschio di turno,
per giungere a
un’estensione della democrazia tra uomini e
donne alla pari.
Per un’uguaglianza
della dignità della persona, sempre.
O no?
Severo Laleo
P.S. L’idea di un
governo di uomini e donne alla pari (11 e 11) in Francia
ormai può dirsi una
costante: con Hollande sembrò una “graziosa
concessione”;
ora appare un fatto
istituzionale, necessario: la strada è giusta.
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