mercoledì 17 maggio 2017

Né di destra né di sinistra: la nuova ideologia (antidemocratica)... del trasformismo




Le ideologie sono un residuo del Novecento. Dicono in tanti. Troppi.
Ma davvero? E’ sicuro?
Non è forse un’ideologia robusta anche la corsa novella verso l’annullamento
di senso dell’essere di destra o di sinistra, soprattutto da parte di nuovi
giovani leader (tutti di genere maschio)? E tutti solitari capitani a tu per tu
con il popolo, almeno quel popolo ammaliato dal nuovo verbo:
né di destra né di sinistra?

Solo Papa Francesco, con ammirevole coerenza, senza cedere al dinamismo
agitato dei nuovi capipopolo, giocatori al banco del Potere, continua,
con parole e azioni, a ricordare il messaggio fondamentale del senso
della sinistra in politica: la lotta alle disuguaglianze
per il primato della persona.
Tutti gli altri “leader” sedicenti né di destra né di sinistra, nel rifiutare
l’idea fondamentale della sinistra, non abbandonata da Papa Francesco,
tendono, accalappiando il Potere, con contorte, obsolete modalità di raccolta
del consenso, a confermare le disuguaglianze.
E all’unisono, al di là del valore personale di ciascuno
-e le differenze sono tra loro a volte abissali, per serietà e competenze-
sembrano dire: Ghe pensi mi!

Né di destra, né di sinistra, s’agita a dire ora anche Macron!
E cosa inventa per il suo governo? La teoria dell’amalgama!
Qui un po’ di sinistra, là un po’ di destra. Tanto il centro non manca mai!
A ben vedere, non si tratta dell’esito di una necessità istituzionale, no;
si tratta della vittoria dell’ideologia del superamento di destra e sinistra.
En marche, in cammino, per strada...per andare dove?
Macron sarà anche un’ottima persona, ma apre una strada pericolosa.
Nasce il trasformismo del nuovo millennio, per di più – guai a informare
di questo le/i Francesi dei Lumi!- sfruttando un brevetto tutto italiano
a partire da Depretis!
Il trasformismo è davvero forte e annulla ogni antica cultura;
anzi in Italia riesce a rendere monarchico anche un repubblicano!
Ma la continuità né di destra né di sinistra traccia in Italia una sua strada:
Depretis, Giolitti, Fascismo.
Quale sarà la strada in Francia? Si può rischiare?

Si spera trovi un freno questo nuovo trasformismo da nuovo millennio
nel rifiuto sensato, critico e libero di milioni di persone di “sinistra”,
nel senso ancora con forza tracciato da Papa Francesco,
e si spera si possa bloccare questo esercizio ambiguo del potere politico,
affidato ora alla miracolosa gestione del monocrate maschio di turno,
per giungere a un’estensione della democrazia tra uomini e donne alla pari.
Per un’uguaglianza della dignità della persona, sempre.

O no?
Severo Laleo

P.S. L’idea di un governo di uomini e donne alla pari (11 e 11) in Francia
ormai può dirsi una costante: con Hollande sembrò una “graziosa concessione”;
ora appare un fatto istituzionale, necessario: la strada è giusta.

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