Ormai è chiaro, i capi di Stato, a vario titolo impegnati in questa assurda, insensata, orrenda guerra, quasi tutti maschi, con i limiti propri (evidenti e non contrastati) di una cultura, chi più chi meno, tutta maschilista, non sono stati in grado di trovare le "parole' giuste per avviare trattative a oltranza per risolvere la guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina. E tanto forse (non avendo noi la possibilità di scoprire chissà quali altri oscuri interessi), perché questi "capi", a cultura maschilista dominante, sono imbrigliati dalla logica (emotiva) del vincere/perdere.
Muti di parola, parlano con le armi (qualunque forma vestano).
È giunta l'ora, dopo tante morti e sofferenze, della rivolta del mondo pacifista, del pacifismo senza se e senza ma, del pacifismo universale. I mille movimenti pacifisti del mondo non possono limitarsi a dire/scrivere di volere la pace. Di fronte all'impotenza dell'ONU e dei grandi della terra, tutti schiavi di regole capestro e favorenti l'immobilismo, è necessario prendere con forza, noi persone "semplici", in quanto cmq vittime, dirette e/o indirette della guerra, un'iniziativa di manifestazione politica di una volontà generale di pace.
Un'iniziativa internazionale per gridare, con una sola voce, "vogliamo il cessate il fuoco" e "vogliamo un tavolo di pace", per risolvere tutti i problemi/causa del contenzioso.
A organizzare/gestire questa manifestazione dovrebbero essere i mille movimenti delle donne, non a caso ora ributtate, insieme a figlie/i, dalla guerra negli scantinati e nei corridoi cd umanitari a perpetuate il destino di vita dell'umanità, mentre i maschi si scannano a vicenda tra loro inseguendo la morte.
È ora di un nuovo One Billion Rising per la pace.
O no?