sabato 14 marzo 2020

I “maschi” Johnson e Trump e Ursula von der Leyen





Nei momenti difficili a volte si riescono a capire meglio, con più cognizione 
di causa, i comportamenti degli umani e le idee/ragioni sottostanti, 
e, chissà, tutto questo forse servirà anche a costruire un futuro migliore. 
Almeno si spera.
Il coronavirus viene oggi a offrire agli umani questa possibilità.

Il caso Johnson.
Molte famiglie perderanno i loro cari prima del tempo.”
Abituatevi a perdere i vostri cari.”
Queste parole, e soprattutto quel dire “i vostri cari”, da una parte segnano
stupidamente l’incolmabile distanza tra il potere (Johnson sa di avere 
per sé tutte le cure possibili) e i cittadini (poveri mortali),
dall’altra affermano l’impotenza vile di un’ideologia politica ancora fondata
su un darwinismo sociale moderno, aggiornato, ma sempre determinato
nel lasciare solo ai forti vita e spazio.
Le parole di Boris Johnson appaiono, almeno a chi intende 
seguire/praticare la cultura dei diritti umani, di una gravità eccezionale.
E per noi in Italia, irricevibili.
Eppure ancora più gravi sono, perché rivelano anche un’insospettabile
ignoranza scientifica; infatti il “maschio” Boris, che dicono essere uomo 
colto, quasi un umanista, sembra volersi affidare fatalmente al corso 
naturale delle cose senza intervenire per modificare quel corso.
Non sarebbe forse suo dovere di primo responsabile politico
di un paese provare, per tutelare la salute di tutte le persone, 
senza distinzioni, a investire tutti i soldi disponibili per estendere le cure,
approfondire la ricerca, cercare/provare nuove terapie e vaccino? Mah!

Il caso Trump.
Di quest’altro capo “maschio” basta riportare una sola affermazione 
per capire tutto il suo mondo, la sua ostinazione nel manipolare la realtà, 
la sua assenza totale di empatia, anche se, temendo per la sua rielezione, 
sgancia soldi (e menomale!). Per Trump, businessman nazionalista 
e spaccone, il coronavirus è solo un “virus straniero”! Bastano i muri. Mah!

Il caso Ursula von der Leyen.
"Siamo pronti ad aiutare l'Italia con tutto quello di cui ha bisogno...
a sostenere tutto quello che chiederà.”
"Gli Stati si assumano le proprie responsabilità e prendano misure
per rallentare il contagio."
Ecco, queste invece le parole di una donna pronta a favorire ogni misura
per modificare il corso degli eventi, al di là di ogni restrizione di tipo finanziario.
E sono tanto più importanti le sue parole perché riguardano il nostro paese,
un paese, è vero, non amato per i suoi “sforamenti” continui e lamentevoli,
ma oggi esempio sul campo di gran civiltà per quanto riguarda il funzionamento
del suo sistema sanitario universale.
Le parole di von der Leyen rappresentano forse il minimo sindacale,
ma offrono una risposta sensata, umana, attenta al diritto alla salute
delle persone tutte.
Forse un nuovo umanesimo, non più solo “maschio”, nascerà dal passaggio
di questo nuovo coronavirus.
O no?

Severo Laleo

domenica 8 marzo 2020

Virus e mimose: oltre il rito



Anche quest'anno le mimose lasciamole sugli alberi.
Non è tempo di festa.
E non è tempo neppure di sottolineare l'impegno totale di tantissime donne, in grande maggioranza, nel settore sanitario soprattutto per assistenza, cura, ricerca. E in Cina pare anche per ruoli decisionali ad alto livello.
Al contrario è tempo, di fronte a questa nuova emergenza globale, di riflettere sull'antico, superato, inutile, pericoloso dominio maschile, ancora ampio e incontrastato, a livello globale, nelle sedi delle decisioni politiche.
Per avere un'idea, basta guardare una foto di un un qualsiasi appuntamento internazionale di capi di governo e/o responsabili di ministeri.
Da questo 8 marzo, si adeguino le istituzioni a realizzare a ogni vertice decisionale la parità uomini donne, andando oltre il monocratismo, retaggio indiscusso di una storia maschilista.
Non più "viva le donne", secondo il rito, semel in anno, quasi a consolazione, ma viva uomini e donne insieme alleati per una decisionalità nuova e completa.
O no?
Severo Laleo