Persefone,
gioiosa figlia di Demetra, esce nei fertili e
colorati campi
della sua terra, insieme
ad altre compagne,
libere
e serene, a raccogliere fiori. Sognando la bellezza.
L'armonia.
E
curiosa si allontana, nella natura
amica, per raccogliere
un
fiore affascinante, un narciso.
Ma
non riuscirà il narciso a donarsi, perché un uomo nero,
apparso
all'improvviso dal profondo buio della terra,
coperto
di armi violente, la rapisce,
lesto a tornare nel buio, per
nulla toccato dalla disperazione
delle sue grida angosciose.
Per
farla sua. Con la forza brutale, senza una parola.
Nel
dolore sconfinato della madre Demetra.
L'uomo
nero non è morto, vive da sempre nell'antro
di
un desiderio violento. Anonimo.
E uomini neri si nascondono nel buio,
E uomini neri si nascondono nel buio,
e
all'improvviso escono a rapire, dovunque,
la
gioia di Persefone, di Kore, delle ragazze.
Per
marcare l'antico rito del possesso,
senza una parola, con la forza.
Contro il dolore di ogni madre.
Contro il dolore di ogni madre.
Nella
notte di Capodanno è successo a Colonia,
nella Germania del
XXI secolo. L'uscita gioiosa, per festa,
di molte ragazze è
stata spezzata da un'aggressione vile, sprezzante.
A rapinar con mani gli oggetti del desiderio. Fuori
civiltà.
A
queste ragazze, sole per strada a raccogliere, liete,
gli
attimi nuovi di vita del 2016,
a
queste ragazze, colpite a sorpresa, nel buio,
pur
sognanti l'armonia di una città amica,
a queste donne, a ogni Kore dovunque nel mondo,
quest’anno, le mimose dell’abbraccio.
a queste donne, a ogni Kore dovunque nel mondo,
quest’anno, le mimose dell’abbraccio.
Severo
Laleo
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