Si sa perché l'ex ministro della
(Pubblica) Istruzione Luigi Berlinguer
vota SI, ora, al prossimo
referendum costituzionale. E' facile.
Vota SI, perché ha dimostrato,
negli anni del suo governo della scuola,
di avere una visione della
burocrazia centrale di Stato direttiva,
onnivora e pigliatutto (una volta
anche abbonamenti a riviste si decidevano
al “centro”!), in contraddizione piena con il parallelo sviluppo di
norme
per l’autonomia scolastica; e
conseguentemente di avere una visione
"amministrativa"
della democrazia, secondo la quale è possibile
guidare dal "centro", con obbligate procedure,
tutte le attività
(dagli scrutini alla scelta dei libri di testo!).
Per questo non si smentisce Luigi Berlinguer con il suo SI. Tra l’altro
parecchi a sinistra
hanno questa "coerenza":
centralismo vs autonomia.
Nel 1997, l'allora ministro Berlinguer, con molta disinvoltura
istituzionale,
firmò una Circolare per invitare
le autorità scolastiche periferiche
a celebrare il 60° anniversario
della morte di Antonio Gramsci
(povero Gramsci!). La circolare
creò qualche sconcerto,
ma diede la misura di una
visione: il ruvido dirigismo del Ministro
persino in un settore a libertà
costituzionale garantita.
Per fortuna il mio buon Preside, con
una comunicazione interna,
"liberò" ogni docente da una pur burocratica osservanza,
stroncando quell'invito dall'alto
con queste parole (a memoria):
"non è mestier di Ministro
indicare le personalità della storia da celebrare
a scuola". Era il minimo sindacale in difesa
dell'autonomia didattica.
Oggi è nei giornali la notizia
dell'invito rivolto, tramite i dirigenti scolastici,
a studenti e docenti a
partecipare a Pescara a
un'iniziativa "culturale"
riempita dalla presenza del
Premier, non direttamente dal Ministero,
ma da parte della sua periferica
burocrazia scolastica,
al servizio, forse, per timore o
per condizionamento o per servaggio,
del Potere Politico. Basta
riprendere qualche passaggio dell'invito
(l’evento è il Festival delle
Letterature di Pescara): "Spettabili
dirigenti ....
ci
farebbe piacere (ci farebbe piacere? che significa?)
che
ne deste comunicazione ai vostri docenti e studenti, in modo da favorire
la loro massima partecipazione
alla rassegna
(perché
mai? per quale
specifico –e imprevisto- obiettivo
didattico?) ... Il Festival
sarà
aperto, giovedì 10 novembre, presso il teatro Circus di Pescara,
dal
Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che sarà intervistato da Luca Sofri:
mai, in Abruzzo, un evento
culturale è stato inaugurato alla presenza
di una così alta carica dello
Stato.”
(è
scritto proprio così!).
La visione non cambia:
centralismo vs autonomia. E con adulazione.
Se quindi è possibile oggi alla
burocrazia scolastica una così plateale
ingerenza, con un invito mirato e
raccomandato, nella programmazione
educativa di tutte le scuole di una
città/provincia/regione, quanto sarà facile
e disposizioni di natura educativa? Soprattutto con
la Buona Scuola
e il suo controllo
diretto
dei Dirigenti Scolastici? Quale
visione avrà della autonomia scolastica
la "nuova" burocrazia, se già fin da ora è così attenta a "servire"?
La riforma della Costituzione è
il compimento sia di una visione politica
di riduzione della democrazia,
proprio attraverso una "nuova"
burocrazia politica dominante
(l'attacco alla burocrazia di oggi, in parte giustificato,
è anche un attacco alla sua
autonomia), sia di una svolta nelle relazioni
Stato/Autonomia Locale nella
direzione di un centralismo diffidente
del dibattito democratico e
impaziente di agire.
E così spetta alla "nuova" Politica di restaurare il
"vecchio" centralismo.
Forse ogni idea di
velocizzazione/semplificazione dei processi decisionali
reca sempre con sé una visione
oscura di "dominio".
O no?
Severo Laleo
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