lunedì 6 marzo 2023

Le parole di Harriet Taylor ora nel messaggio di Pedro Sanchez dopo più di 150 anni da L'emancipazione delle donne

 Il giorno 4 marzo sul giornale online Open esce questa notizia, di seguito il testo: "Se le donne rappresentano la metà della società, la metà del potere politico ed economico deve appartenere alle donne»: con queste parole il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato un’importante novità in tema di diritti civili. Martedì prossimo, infatti, il Consiglio dei Ministri approverà una legge sulla rappresentanza paritaria nei centri decisionali che non ha precedenti in Spagna. L’innovazione toccherà diversi fronti, dalla politica all’economia...."

L'affermazione "Se le donne rappresentano la metà della società, la metà del potere politico ed economico deve appartenere alle donne" era già un principio chiaro e evidente al pensiero femminista nei suoi primi atti pubblici.

Più di cento cinquanta anni fa!

E tornano alla memoria le lucidissime parole scritte da Harriet Taylor, appunto a sintesi del documento finale della Women's Rights Convention del 23/24 Ottobre 1850 a Worcester, nella lotta delle donne per raggiungere: 

"A coequal share in the formation and administration of laws,—municipal, state, and national—through legislative assemblies, courts, and executive offices."

Una parità assoluta, "coequal", in una parola, a ogni livello.

È vero, non è mai troppo tardi (soprattutto per gli uomini).

O no?

Severo Laleo 

P. S.

Il femminismo, in ogni sua declinazione, ha ottenuto e continua a ottenere importanti risultati, almeno nel mondo occidentale, a livello di diritti sociali, civili e politici, ma non pare abbia riflettuto ancora abbastanza sull' impronta maschilista/patriarcale insita nelle strutture di potere, nelle tante forme storiche delle istituzioni. Esiste un femminismo disposto, attraverso un'analisi nel profondo, a  slegare le attuali "forme istituzionali" dai legami storici, una volta scoperti, con la cultura maschile dominante? Ad esempio, il monocratismo, l'idea di "un" uomo solo al comando (vale anche se l' "un" è donna!) in tantissime strutture di potere decisionale, è "forma universale" o semplicemente storico/culturale, dovuta alla predominanza di un pensiero, specie in zona/potere, tutto in mano agli uomini? Può il bicratismo essere una via di uscita? Mah!


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