Dichiara Yehoshua, “da
uomo di cultura, spesso a contatto con i giovani in Israele
e nel mondo”, a l'Unità: «la demonizzazione dell’altro da sé
spesso
nasce dall’ignoranza e si alimenta di stereotipi.
Al tempo stesso, però, non
bisogna cullare una idea salvifica
della cultura. La cultura non basta: nazismo e
fascismo sono nati
in Paesi ricchi di storia, musica e arte».
Vero. Dunque, il problema
diventa: quale cultura?
Forse, la cultura, anche nelle sue espressioni di musica,
di arte, di poesia, di creazione
della bellezza,
di qualsivoglia produzione
dell’uomo,
se ignora la realtà dell’altro,
se nell’altro non riesce a percepire
il suo sé,
se non interiorizza e non pratica
l’idea dell’uguaglianza degli uomini
e della dignità della persona,
diventa un terribile e tragico
gioco di inganni per pochi.
O no?
Severo Laleo
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