lunedì 28 gennaio 2013

Monti, le tre carte e la serietà della politica




La serietà politica, con il conseguente trasparente impegno
a mantenere la parola data (a introdurre questa “novità”, almeno adesso,
in questi tempi bui di politica spettacolo senza più memoria,
è stato Renzi: con il suo comportamento post-primarie ha restituito,
in un paese di così tanti buffoni, dignità alla politica, e senza essere professore),
la serietà politica, ripeto, da noi è un optional nelle mani
di imbroglioni per vocazione, anche quando sono stimati professori,
capaci sì di intendere discorsi seri, e scientifici, ma anche,
per antica italica consuetudine, di praticare l’arte della bricconeria
attraverso il gioco delle tre carte, perché tanto in politica, si sa,
Re di Denaro vince.
E così, l’altro giorno, il “serio” professore Monti apre al PD
con questa parole: “Con il Pd, ma senza Vendola”.

Ora se i commentatori politici trovano normale (si fa per dire!)
questo ammiccante sussurro del Professore al PD,
partito di possibile maggioranza relativa, partito che ha sottoscritto
un accordo di coalizione e di programma con Sel e altri,
e lo riportano senza un commento critico, anzi ritenendolo ammissibile,
mi chiedo, qual è il grado di serietà della nostra vita politica?
Evidentemente si dà per scontato che sia possibile rinnegare gli accordi
e non mantenere la parola data (almeno in assenza di eclatanti sconvolgimenti).
Il Professore sarà anche salito in politica, ma mette sotto i piedi l’idea
di democrazia, quella che riguarda tutti noi, persone serie di un paese civile.
O no?
Severo Laleo


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