La serietà
politica, con il conseguente trasparente impegno
a mantenere la parola data (a introdurre
questa “novità”, almeno adesso,
in questi tempi bui di politica spettacolo
senza più memoria,
è stato Renzi: con il suo comportamento post-primarie ha restituito,
in un
paese di così tanti buffoni, dignità alla
politica, e senza essere professore),
la serietà
politica, ripeto, da noi è un optional nelle mani
di imbroglioni per vocazione, anche quando sono
stimati professori,
capaci sì di intendere discorsi seri, e
scientifici, ma anche,
per antica italica consuetudine, di
praticare l’arte della bricconeria
attraverso il gioco delle tre carte, perché
tanto in politica, si sa,
Re di Denaro vince.
E così, l’altro giorno, il “serio” professore Monti apre al PD
con questa parole: “Con il Pd, ma senza Vendola”.
Ora
se i commentatori politici trovano normale
(si fa per dire!)
questo
ammiccante sussurro del Professore al PD,
partito
di possibile maggioranza relativa, partito che ha sottoscritto
un
accordo di coalizione e di programma con Sel e altri,
e lo
riportano senza un commento critico, anzi ritenendolo ammissibile,
mi
chiedo, qual è il grado di serietà della nostra vita politica?
Evidentemente
si dà per scontato che sia possibile rinnegare gli accordi
e
non mantenere la parola data (almeno in assenza di eclatanti sconvolgimenti).
Il
Professore sarà anche salito in
politica, ma mette sotto i piedi l’idea
di democrazia,
quella che riguarda tutti noi, persone serie di un paese civile.
O
no?
Severo
Laleo
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