La nave Aquarius,
con 629 migranti a bordo, 629 persone,
grazie alla solidarietà umana del socialista
spagnolo
Pedro Sanchez, pare abbia la possibilità
di navigare verso il porto di
Valencia finalmente
per un approdo d’accoglienza.
Valencia! E’
piccola l’Europa!
Pedro Sanchez
apre, con il suo tempestivo e senza calcoli intervento,
la strada a un nuovo
umanesimo.
In Europa, da oggi,
si dovrà parlare di migranti non più in termini
di chiusure per
convenienza, ma in termini di aperture per solidarietà.
E in questa Europa,
già sede della fondazione della moderna civiltà,
all’Italia di oggi
tocca purtroppo la “voce grossa” del NO,
del rifiuto
esagitato, giocato sulla pelle
di persone in cerca di nuova vita,
alla Spagna la voce
piena del SI’, dell’accoglienza operosa,
per l’offerta di
un’opportunità.
I 629 migranti,
persone migranti, scendendo nel porto di Valencia,
onoreranno, con la
propria presenza di povertà estrema
e con il proprio
grido d’aiuto, la memoria di J. L. Vives,
a Valencia
nato nell’ultimo decennio del 1400.
J. L. Vives,
da cittadino d’Europa (e del mondo), di fronte alla moltitudine
impressionante e
crescente di persone povere nelle città dell’Europa,
cercò di “capire”
la situazione e s’adoperò per trovare una soluzione
a tanta deplorevole
invasione di mendicanti di ogni provenienza.
Per
J.L.Vives è compito dei governanti trovare le risposte
adeguate
ai bisogni dei
poveri del mondo, qualunque sia la causa della povertà,
con un piano
strategico di accoglienza fondato su assistenza, lavoro,
istruzione.
Semplicemente.
Capire e risolvere,
nel rispetto della dignità della persona.
I governanti non
possono tollerare -scriveva J.L.Vives nel 1526-
che fame e
sofferenze opprimano i cittadini anche se forestieri.
Forse a partire da
Valencia, nel nome di Vives e Sanchez,
s’accenderà in
Europa la scintilla di un nuovo umanesimo socialista,
e Salvini sarà solo
un accidente.
O no?
Severo Laleo
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