lunedì 11 giugno 2018

Aquarius a Valencia: un nuovo umanesimo socialista




La nave Aquarius, con 629 migranti a bordo, 629 persone,
grazie alla solidarietà umana del socialista spagnolo 
Pedro Sanchez, pare abbia la possibilità 
di navigare verso il porto di Valencia finalmente 
per un approdo d’accoglienza.
Valencia! E’ piccola l’Europa!

Pedro Sanchez apre, con il suo tempestivo e senza calcoli intervento,
la strada a un nuovo umanesimo.
In Europa, da oggi, si dovrà parlare di migranti non più in termini
di chiusure per convenienza, ma in termini di aperture per solidarietà.
E in questa Europa, già sede della fondazione della moderna civiltà,
all’Italia di oggi tocca purtroppo la “voce grossa” del NO
del rifiuto esagitato, giocato sulla pelle di persone in cerca di nuova vita,
alla Spagna la voce piena del SI’, dell’accoglienza operosa,
per l’offerta di un’opportunità.

I 629 migranti, persone migranti, scendendo nel porto di Valencia,
onoreranno, con la propria presenza di povertà estrema
e con il proprio grido d’aiuto, la memoria di J. L. Vives,
a Valencia nato nell’ultimo decennio del 1400.
J. L. Vives, da cittadino d’Europa (e del mondo), di fronte alla moltitudine
impressionante e crescente di persone povere nelle città dell’Europa,
cercò di “capire” la situazione e s’adoperò per trovare una soluzione
a tanta deplorevole invasione di mendicanti di ogni provenienza.

Per J.L.Vives è compito dei governanti trovare le risposte adeguate
ai bisogni dei poveri del mondo, qualunque sia la causa della povertà,
con un piano strategico di accoglienza fondato su assistenza, lavoro,
istruzione. Semplicemente.
Capire e risolvere, nel rispetto della dignità della persona.
I governanti non possono tollerare -scriveva J.L.Vives nel 1526-
che fame e sofferenze opprimano i cittadini anche se forestieri.

Forse a partire da Valencia, nel nome di Vives e Sanchez,
s’accenderà in Europa la scintilla di un nuovo umanesimo socialista,
e Salvini sarà solo un accidente.
O no?
Severo Laleo

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