Seguo con vivo interesse i "professori", quando, grazie alla loro scienza, insegnano contenuti utili a chi ascolta, svolgendo così un'opera civile meritoria; ma quando, senza scienza, giudicano, tra ironie e sarcasmi, le persone e non i fatti e/i comportamenti, non riesco più a seguirli. Mi piace credere che la cultura, quel mix tra scienza/conoscenza e coscienza, abbia nella mitezza un fondamento ineludibile, addirittura indispensabile per il dialogo in democrazia.
PS Scrivo "professori", perché il difetto è soprattutto maschile (anche tra i politici!).
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