venerdì 19 ottobre 2012

Accattonaggio a Firenze




Firenze, “piccola e povera città”, grazie a un’unanime, o quasi, mozione
del Consiglio Comunale, s’è impegnata, nelle persone del Sindaco Renzi
e della sua Giunta, a cancellare i poveri dai semafori,
a combattere, cioè, nel rispetto della legge, per il decoro della città,
per la sicurezza stradale, l’accattonaggio, sì, la richiesta di libere donazioni
(elemosina) agli incroci (crocicchi) da parte di poveri.

Perché un’operazione finanziaria di raccolta fondi, libera
e legittima per tutti, diventa insopportabile, e da vietare, nei poveri?
Perché raccogliere fondi, tramite donazioni, contribuzioni volontarie,
è “fundraising”, e chiedere contribuzione volontaria per strada 
è “accattonaggio”?
Perché chiedere finanziamenti, a porte chiuse, a ricchi sceltissimi,
è “raccolta fondi” per la campagna elettorale,
mentre raccogliere spiccioli, apertamente, a persone di passaggio,
è un “mendicare”, per giunta, molesto?

Se per un fundraiser è importante apprendere, attraverso un master,
ogni valida tecnica per gestire la migliore relazione con i donatori,
perché si nega a un accattone la possibilità di seguire un corso gratuito,
a carico del Comune, perché apprenda a gestire, senza molestia, con educazione,
e nel rispetto della sicurezza stradale, la sua relazione con i donatori di passaggio?
Perché un Paese civile, civili non rende anche i suoi poveri?

Forse perché tra ricchi e poveri esiste ancora un’insopportabile disuguaglianza.
O no?
Severo Laleo




1 commento:

  1. E' possibile che quei "poveri" possono essere manovalanza di qualche organizzazione criminale nazionale o internazionale?
    O no?

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