martedì 17 settembre 2013

Veltroni e Renzi e l’ “I care”diventa “Tsunami”


Ma a questo Renzi non gli riesce proprio di costruire.
Ha sempre in mente furie, travolgimenti generali e sfasci.
Per convincere non conosce limiti, è sempre pronto
a immaginare “novità”, e mai insieme/alla pari con gli altri,
sempre al di sopra, in continua ricerca di collaboratori, seguaci, elettori. 
Per vincere. 
Appare straordinaria quest’ansia del vincere,
al par di accaniti giocatori. E di bambini vivaci.
E quasi non avverte il bisogno della virtù della prudenza,
senza la quale non c’è politica. Neppure della pazienza,
grazie alla quale soltanto è possibile porsi “davanti a ogni uomo,
anche al nemico e all’antagonista, in atteggiamento favorevole,
in modo da rendere possibile una comprensione
e un accostamento liberi da pregiudizi e da condanne” (V. Eid).
E non pago della violenza della “rottamazione”,
non pago della violenza dell’”asfaltatura”, inventa ora,
per sconfiggere le correnti, il violento “tsunami delle idee”.
Calma, calma.
Le idee, in genere, anche quando sono rivoluzionarie,
servono a costruire un mondo nuovo,
in genere, più giusto, più a misura d’uomo,
più civile, più uguale, più cooperativo, più solidale,
e nonviolento. E non possono, con improvviso tsunami,
radere al suolo tutte le costruzioni, lasciando solo macerie.
Fa un certo senso vedere insieme, dietro un tavolo,
il Veltroni dell’ “I care” e il Renzi dello “tsunami”,
il Veltroni dell’ “ho imparato che il problema degli altri
è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica.
Sortirne da soli è avarizia”, con il Renzi sodale di compagni
di percorso tutti con "ambizione di non porsi limiti”.
Purtroppo, quando si tratta di lotta per il potere,
le contraddizioni stridenti scorrono lievi nell’oblio.
Tanto non esistono limiti.

Forse è bene eleggere il “leader” del Pd (meglio se una coppia,
un uomo e una donna), per sorteggio, perché coordini, a sinistra,
in spirito conviviale, il pensiero e l’azione non di una massa elettorale, 
ma di una comunità di valori e di intenti.
Tutti insieme, senza avarizia.
O no?
Severo Laleo

P.S. In un paese non brillante per mitezza è bene continuare
a precisare: l’analisi/giudizio riguarda esclusivamente il discorso

politico e non le persone. 

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