Ha dichiarato, in un'intervista a un giornale estero (in genere i Ministri
italiani con la stampa estera –Berlusconi l'ha insegnato con l’editto bulgaro -
si sentono più liberi), la nostra Ministra del Lavoro
(in questo caso, si fa per dire!) Fornero:
italiani con la stampa estera –Berlusconi l'ha insegnato con l’editto bulgaro -
si sentono più liberi), la nostra Ministra del Lavoro
(in questo caso, si fa per dire!) Fornero:
“Stiamo
cercando di proteggere le persone e non i loro posti di lavoro.
Gli
atteggiamenti delle persone devono cambiare.
Il lavoro non è un diritto.
Deve
essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio”.
A parte l’assurdità, almeno oggi, di un termine
quale “sacrificio”,
fuoriposto in un discorso normativo intorno a persone,
diritti, e lavoro,
e sicuramente prepolitico, anzi antico residuo di
memoria
di qualche chierichetto birbante, incapace di “sacrificarsi”;
a parte, ancora, la superbia, antipatica, di voler
“cambiare”,
senza chiedere consenso, obbligatorio per persone
adulte e libere e civili,
quali, comunque, sono italiane e italiani, i loro
“atteggiamenti”,
umilmente, da persona di scuola, vorrei ricordare,
alla professoressa,
al di là dell'art. 4 "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto" della nostra
"italiana" Costituzione, questi altri articoli della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani, universalmente validi, oltre i confini della nostra penisola, anche negli USA e per il WSJ:
e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto" della nostra
"italiana" Costituzione, questi altri articoli della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani, universalmente validi, oltre i confini della nostra penisola, anche negli USA e per il WSJ:
Articolo 22
Ogni individuo in quanto membro della società, ha
diritto alla sicurezza sociale
nonché alla realizzazione, attraverso lo sforzo
nazionale e la cooperazione internazionale
ed in rapporto con l'organizzazione
e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali
e culturali
indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.
Articolo 23
1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla
libera scelta dell'impiego, a giuste
e soddisfacenti condizioni di lavoro ed
alla protezione contro la disoccupazione.
2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente
2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente
che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un'esistenza
conforme alla dignità umana
ed integrata, se necessario, ad altri mezzi di
protezione sociale.
4. Ogni individuo ha il diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
4. Ogni individuo ha il diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Più umiltà, più dubbi, meno sicumera, prof., per
la prossima volta.
Almeno provare a ricordarsene, della Dichiarazione del 1948.
O no?
Severo Laleo
P.S. Le precisazioni, benvenute, non modificano l'antipatica superbia.
Eppure, al suo esordio, a noi, la Ministra era sembrata umana!
P.S. Le precisazioni, benvenute, non modificano l'antipatica superbia.
Eppure, al suo esordio, a noi, la Ministra era sembrata umana!
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