E’ difficile
credere.
Il deputato del PD,
Giuseppe Lauricella, docente
universitario,
costituzionalista, uomo, almeno per biografia,
di ideali
democratici e di cultura,
così ha spiegato all’Ansa il probabile comportamento
dei suoi onorevoli
colleghi, rappresentanti del Popolo Italiano,
qualora fossero chiamati
a votare la legge elettorale
con voto segreto: “Con lo scrutinio segreto almeno metà
dei parlamentari di M5S, di FI e dei partiti piccoli,
voterebbe
per l’Italicum che è un sistema che piace a quasi
tutti,
al di là di quanto affermano in pubblico.
Ai Cinque Stelle piace il premio alla lista anziché
alla coalizione,
perché quasi gli garantisce di andare al ballottaggio;
e poi
con i capilista bloccati anche gli attuali
parlamentari più in vista
sarebbero sicuri di essere rieletti. Inoltre la soglia
di sbarramento
al 3% tutti i partiti minori sono sicuri di entrare in
Parlamento”.
Traduco incredulo.
E vorrei sbagliare.
1. La metà dei
deputati del M5S, di FI, di SEL e degli altri partiti piccoli,
sono bugiardi,
imbroglioni, falsi e infingardi perché affermano in pubblico
il contrario di
quanto nel segreto della propria viltà
realmente pensano.
2. Il M5S in
particolare, nonostante la netta opposizione parolaia,
e agitatoria, in
realtà coltiva con “piacere” l’idea di andare
al ballottaggio, a
prescindere da ogni giudizio di merito
sulla legge
elettorale.
3. Addirittura i
deputati “più in vista”, i deputati cioè
con più esperienza
parlamentare e cultura politica,
e responsabilità
dirigenziale, di fronte alla possibilità
di essere rieletti
con il meccanismo dei capilista,
in verità sono
egoisticamente interessati a facilmente piegarsi
in vista di una
poltrona “sicura”.
4. Infine, tutti i
partiti minori si agitano a vuoto,
fanno ammuina, ma in realtà sono d’accordo, perché,
grazie al 3%, hanno
sicuro qualche spazio,
sempre di poltrone,
alla Camera.
Ecco, questo è il
quadro dipinto, con indifferente cinismo politico,
anzi con la
giocondità sicura di chi tutto ha già capito,
proprio da esperto
e fine costituzionalista, da un
rappresentante delle Istituzioni,
per giunta democratico.
Italicum o
non Italicum, se questo è il livello,
narrato e reale,
dei nostri rappresentanti al Parlamento, la
nostra democrazia
è già morta. Forse
da un pezzo. Per assenza di cultura,
per vuoto di etica,
per sfacciataggine in politica.
Scriveva Gobetti,
nel 1922: “Una nazione (…) che rinuncia
per pigrizia alla lotta politica, è una nazione
che vale poco”.
O no?
Severo Laleo
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