lunedì 27 aprile 2015

La scuola dell’Italicum. Lettera a una Preside.



Carissima Preside, anzi Dirigente Scolastica,
anzi, via le formalità, carissima Lucia,

non so se hai letto le dichiarazioni della nostra Ministra
Giannini a Repubblica. Sono molto interessanti, da meditare,  
perché rivelano, della Ministra, sia la sua visione culturale
e politica, sia la sua figurazione futura della scuola.
E sono un tutt’uno. Anche in vista dell’approvazione
dell’Italicum. Lo so, tu hai solo da guadagnare da questo DDL
la Buona Scuola, ma, a riflettere fino in fondo, non so se è
proprio vero, e non so se è compatibile, la Buona Scuola,
con la tua sensibilità di persona dedita alla formazione
dei giovani, sia sul piano pedagogico, sia sul piano culturale,
sia sul piano etico-politico.

Per quanto riguarda la visione culturale e politica,
1. la nostra Ministra, pur competente nel comprendere
i significati delle parole, lascia, liberaldemocratica,
senza difficoltà Scelta Civica, per approdare, socialista, al Pd;
una novità nella storia dei Ministri dell’Istruzione, legittima,
senza dubbio, anzi, ad essere sinceri, incarna bene una virtù
di tanti italiani, più attenti ai “fatti” e meno alle “parole”;
2. anche se, nel lamentarsi dei fatti di Bologna, pretende,
sempre da esperta di linguistica, tra i microfoni della stampa
e il cordone dei forzuti del servizio di sicurezza, di chiamare
i suoi contestatori, armati di cartelli e pentolame, “squadristi”, 
strapazzando lucidamente la lingua italiana. E la storia.
3. Infine, la nostra Ministra non omaggia la prudenza
della cultura del dubbio, almeno nelle questioni riguardanti
le plurali visioni del vivere; no, la nostra Ministra, cancellando
la sua “cultura” liberaldemocratica, dichiara, con amabile eleganza,
di avere, novella “socialista”,  la “certezza che tra i docenti
ci sia un'inerzia diffusa”, anzi avverte il rischio che non vogliano 
partecipare al cambiamento”.
Questa è la nuova cultura. Ma tant’è!

Per quanto riguarda il futuro della scuola,
carissima mia Preside, vorrei sottoporre alla tua attenzione
queste asciutte parole di risposta della nostra Ministra
a una chiara domanda del giornalista circa il potere
del dirigente scolastico, il tuo potere: "Un preside
che sbaglia perderà l'indennità e poi il ruolo,
la valutazione li riguarda da vicino”. E sembra ammiccare:
nessun problema, saremo attenti noi! I vigili!
E’ chiaro? Attenta Lucia, la valutazione ti “riguarda da vicino”.
Lo so, tu non temi nessun controllore, sei troppo brava.
Ma il cerchio si chiude, comunque. Il futuro della scuola
è già scritto. Il Preside, a prescindere, deve tener conto
del potere dei suoi valutatori, i valutatori del potere di nomina
della burocrazia ministeriale, anzi del Ministro in persona,
anzi del Governo. E se con l’Italicum il potere sarà tutto
di un solo Premier, a cascata, di conseguenza, tutto cadrà
nel controllo diretto dell’Esecutivo.
La “rivoluzione” è servita. Ma il nome a te è già noto.
O no?
Buon lavoro, carissima Lucia.
E auguri, per tutto, ma più per le tue ragazze e ragazzi.


Severo Laleo

1 commento:

  1. Stefania Giannini è figlia di una MENTALITA' AUTORITARIA E CONSERVATRICE.

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