Ieri, un volpino Ferrara, ferito dal flop di Radio Londra,
ma pronto al guizzo ribelle,
pur di attaccare i giovani critici "moralisti" di Rai Tre in Talk,
prima si slancia a difendere il suo "eroe popolare" Silvio Berlusconi,
dal malizioso insinuante paragone con Strauss Kahn,
poi aggredisce senza freni il gentleman Bernardini,
recitando indignato ad arte una volgare sceneggiata,
con un finale gentile augurio di intercettazione di risata,
e, infine, da attento e fine giornalista, senza più staffe,
definisce stupratore Strauss Kahn.
E' sempre vero, la furia contro i moralisti ottunde la ragione.
Dimentica, il furioso consigliere dell'elegante Premier,
il responso della giusta, severa, imparziale Giustizia Americana:
non fu stupro.
Non è più tempo di trucchi di parole e sensi,
di invettive falsamente antimoraliste:
Strauss Kahn e Berlusconi sono entrambi, con o senza scuse,
irriducibili, sbrigativi o eleganti, utilizzator di donne.
O no?
Severo Laleo
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