domenica 5 maggio 2013

Boldrini e la cultura del limite



Una società è tanto più democratica quanto più profonda, diffusa e sentita 
è  la pratica del rispetto tra persone alla pari. Quando, definita la linea di confine 
del territorio di proprietà della dignità di ogni persona, nessuno, proprio nessuno, 
nemmeno un’entità mito, qual è oggi il mercato, possa essere autorizzato 
a oltrepassare quel limite. La cultura del limite è l’essenza di una democrazia
di persone. Il problema, semmai, per la reale praticabilità
della dignità nella vita quotidiana, è definire anche un limite
alla povertà e un limite alla ricchezza, inventando le giuste strade per una riforma 
fiscale centrata sull'agibilità del valore “persona”.

La nostra Presidente della Camera, l’ottima Boldrini, con una sua dichiarazione 
alla Festa dell’Europa a Venezia, ha posto con forza la questione di un limite all'uso
del corpo della donna in ambito pubblicitario. E delle sue negative conseguenze. 
Ecco le sue parole: Serve porre dei limiti all'uso del corpo della donna 
nella comunicazioneÈ inaccettabile che in questo paese ogni prodotto, 
dallo yogurt al dentifricio, sia veicolato attraverso il corpo della donna. 
In Italia le multinazionali fanno pubblicità usando il corpo delle donne 
mentre in Europa le stesse pubblicità sono diverse. Dall'oggettivazione 
alla violenza il passo è breve. Serve più civiltà ponendo delle regole. 
Basta all'oggettivazione dei corpi delle donne perché passa il messaggio
che con un oggetto puoi farci quello che vuoi».

D’accordo, Presidente Boldrini, e ancora d’accordo sulla questione di circondare 
di regole, sempre per il rispetto di quel confine del territorio della dignità di ogni 
persona,  anche il mondo del web. “Il web è strumento prezioso di democrazia 
partecipata - ha chiarito ancora la nostra Presidente - , ma anche nel web minacce 
e intimidazioni non possono essere tollerate”. 

Forse un nuovo linguaggio, aperto ai nuovi valori della persona,
nella ricerca di nuove regole/limiti, è pronto per aggredire
una politica tutta dominata dagli oscuri arzigogoli, spesso maschili,
del potere, nella ricerca di un esclusivo, troppo spesso, interesse personale.

O no?
Severo Laleo

 

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