Dichiara il sindaco di Firenze Matteo Renzi,
con la solita mediatica sicurezza, a proposito del
disegno
di legge Finocchiaro-Zanda, presentato al Senato,
per la riforma dei
partiti, nel rispetto dell’art. 49 della nostra
Costituzione (in pratica, la
fine per ogni partito e movimento
senza
democrazia interna):
“Non sono d'accordo: è un modo per far vincere le elezioni
a Grillo e ai grillini. Quando si alimenta il vessillo
dell'ineleggibilità
per Berlusconi - te ne accorgi ora che fa politica
da 19 anni? -
e dici ‘non facciamo candidare Grillo’
fai un regalo a Berlusconi e Grillo.
Se vuoi vincere le elezioni non puoi
squalificare gli altri.
Devi prendere il loro voto o gli
italiani ti beccano”.
E ti accorgi sì, tu elettrice/elettore consapevole
sempre disponibile ad ascoltare, ti accorgi,
solo se rifletti appena un po’ [se vuoi, rileggi],
quanto sia lontano dal dolore delle persone,
per squallore di parole e di idee,
il “nuovo” discorso politico.
Non se ne può più. Basta. Prepariamo tra noi
un “convivio”, lungo, in ogni paese, sobrio
e mite, discorriamo delle nostre passioni e sofferenze,
e riprendiamoci la parola. Sempre tra noi. Alla pari.
E sarà rivoluzione.
O no?
Severo Laleo
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