Ecco,
in buona evidenza, nel giornale online ilfattoquotidiano.it,
questo
titolo:
“Senato, Grillo: nostro risultato
aver fatto cambiare candidati a Bersani”.
Se ad esprimersi così è
stato Grillo, la sua constatazione non solo è legittima
e veritiera, è anche
saggia. Ed apre la mente a un futuro
saggio.
E’ di un’evidenza solare:
senza il successo elettorale del M5S,
perseguito da Grillo con grande passione e fatica, il
risultato di oggi,
di tangibile
cambiamento, alla Camera e al Senato, difficilmente
si sarebbe concretizzato.
La semplice presenza del
M5S, in quantità utile a rompere i soliti
giochini
di sempre, ha spinto il PD, già costretto a capire il messaggio
del popolo elettore,
a presentare per le
Presidenze una giovane candidata e un candidato maturo
fuori dalle logiche, pur
legittime, di personali carriere politiche dentro il partito.
Ad averne guadagnato è stato
il Paese, insieme alle istituzioni e alla democrazia.
Grillo, questo è il suo merito, ha liberato energie
pulite, nuove davvero,
nel Paese, energie
libere, di opposizione al sistema, ma con il dovere,
questa volta
istituzionale, di costruire un nuovo sistema.
Il dovere non è solo verso
gli elettori del M5S, ma anche verso
il Paese intero.
Quale sarà questo
sistema? Questo il punto per il futuro (quando Grillo lancia
l’idea di voler
raggiungere il 100% dell’elettorato per il cambiamento definitivo,
sa di usare il suo
paradossale linguaggio, e solo i
conservatori o i non riflessivi
possono credergli!). Grillo
dovrà presto rispondere anche a una domanda
sul suo personale
impegno politico per il futuro: se a liberare energie ha avuto
ragione ed è stato all’altezza
del compito, ed è stato premiato, quale ruolo
si riserverà nel partecipare al buon
uso di tanta liberata energia nuova?
Un conto è un non-statuto per “rompere”, un conto è una riforma per “cambiare”.
Oggi il M5S ha il potere di incidere fortemente
nel cambiamento.
E perché? Perché se Grillo ha saputo dare, con la sua
furia, una lezione al Paese,
il discepolo più accorto
ad apprendere la sua lezione è stato proprio il discepolo
più pronto e ricettivo,
oggi presente in Italia, il PD di Bersani.
Nell’esperienza
didattica perfetta, quando tra maestro e discepolo si stabilisce
una relazione di intenso
scambio nella comprensione, allora avviene
il miracolo
della creazione di nuovo
sapere.
O no?
Severo Laleo
P.S. Mentre scrivo,
leggo la notizia, su Rai News 24, di
un Grillo determinato
nell’ invitare i
senatori “traditori” a dimettersi: ha avuto breve durata
la sua saggia constatazione di
cui sopra. Come non detto.
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