Nelle ultime ore abbiamo assistito a scene impossibili a
verificarsi
in altri paesi di moderna democrazia in Europa e non solo.
A Roma un gruppo di libere/i
Parlamentari (chiariamo definitivamente:
le/i Parlamentari del
M5S, qualunque decisione prendano circa il Governo,
sono, senza dubbio, “persone
libere”), a Roma, ripeto, Parlamentari
entrano in una riunione con l’obbligo, da una “guida” incontestata stabilito,
di non rispondere, forse per una “difesa politica personale”,
alle domande della
stampa. Il silenzio diventa dominante.
E la trasparenza è provvisoriamente sospesa.
A Milano un gruppo di “liberi
servi” Parlamentari (tra questi persone già note
per aver votato “Ruby
nipote di Mubarack”), protesta ad alta voce,
tramite un battagliero Alfano (almeno ora, a difesa del suo “Capo”),
segretario senza potere di “guida” del PDL, davanti e dentro al Tribunale,
per chiedere l’intervento del Presidente Napolitano contro la Magistratura
(è questo il senso ultimo della protesta). Il vociare è
dominante.
E permanente è la missione di questi rappresentanti del
popolo (quale popolo?
Un dubbio sorge ora, in verità) a ostacolare i processi di trasparenza
(e non solo giudiziaria).
Forse qualcosa non funziona nella nostra democrazia.
O no?
Severo Laleo
Nessun commento:
Posta un commento