domenica 17 marzo 2013

Elogio del limite




Nella cultura di oggi prevale "il rifiuto del limite, del fatto che siamo
creature limitate e dipendiamo gli uni dagli altri.  Al contrario,
dovrebbe esserci l'elogio del limite, perché il limite,  fisico affettivo
intellettuale, ci spinge ad uscire da noi stessi, ci costringe ad ascoltarci,
a misurarci con la nostra non autosufficienza e ad imparare
ad entrare in comunicazione con altri, non come il nostro specchio
ma come il terminale di relazioni vere e virtuose, ci spinge
a chiedere umilmente aiuto e dare generosamente aiuto".

Sono parole del Presidente della Cei e arcivescovo di Genova,
cardinale Angelo Bagnasco.
Chissà se con Papa Francesco, dentro la Chiesa e fuori, si possa cominciare
a ragionare sulla modernità di porre un limite alla ricchezza
(è facile trovare la strada, se si vuole), e un limite alla povertà
(e qui è urgente intervenire subito).
O no?
Severo Laleo

Nessun commento:

Posta un commento