sabato 14 novembre 2015

Women Are the Best Weapon in the War Against Terrorism




A Parigi, nel centro della civiltà occidentale, e nei luoghi sociali
del comune  gioire, è esplosa terribile la violenza estremista.
Assurda e funesta per noi, liberatrice e vìndice per altri.
Al solito, contro persone inermi e senza difesa.
Violenza atroce, alimentata da odio e Volontà di Eliminazione
del nemico. Violenza suicida/omicida. Violenza devota.
In Nome di Simboli. E di Dominio. Sempre di Capi.

Ognuno, di tanta violenza, potrà rintracciare le cause.
Nella Storia, nella Religione, nella Geopolitica.
La Storia racconta di terrore in ogni epoca e luogo.
E parlano tutte le lingue del mondo gli Ordinatori di Eliminazione.
Le lotte di Religione grondano il sangue della Supremazia.
Ancora strategie di morte detta la Geopolitica per il controllo
di luoghi, appetibili incroci di interessi d’ogni senso.
Si scriveranno pagine infinite per scoprire le cause
e gli intrecci di cause, ma un filo rosso segna tutte le Violenze:
l’assenza del passaggio dalla Natura del Maschio Alfa
alla Cultura della Persona. E del Limite.
  
La modalità di risolvere i conflitti è sempre identica a sé stessa,
dall’Età della Pietra all’iPhone. Ed è propria dell’essere Maschio
prepotente, predialogica e prepolitica: l’assalto, il duello,
la tenzone, la battaglia, la guerra, la tortura, l’uccisione,
l’eliminazione dell’altro.
Muri, Bombe, Embarghi potranno riuscire anche a frenare
e bloccare Violenza e Terrorismo, ma senza il superamento
della modalità del Maschio di risolvere i conflitti 
il processo di civilizzazione non andrà avanti.

The international community must take up the challenge
to combine militarized action with governance, human rights,
and development — including women’s empowerment and gender equality. 
Drones, airstrikes, and boots on the ground can halt
the advance of extremist groups, but these tools cannot defeat radical ideologies 
nor build resilient families and communities. Empowered women are the best 
drivers of growth and the best hope for  reconciliation. 
They are the best buffer against
the radicalization of youth and the repetition of cycles of violence. 
Women and girls are the first targets of attack — the promotion
of their rights must be the first priority in response”.

Forse le autrici di questo brano, Phumzile Mlambo-Ngcuka
e Radhika Coomaraswamy, esprimono un’idea nuova 
per andare oltre il solito destino di guerra. 
E possono solo compatire il grido di continuismo antico del povero Hollande:
Siamo stati aggrediti, ora saremo spietati”.

O no?
Severo Laleo



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