lunedì 31 gennaio 2011

Bisogna costruire una cultura del limite…. per insegnare i limiti. I ceffoni non bastano. O no?




Il problema non è solo Berlusconi. Il problema siamo noi, uomini ma soprattutto donne italiane. Certo, Berlusconi ha fatto tutto il possibile, l’improbabile e anche l’impossibile per portare l’Italia ad assomigliare sempre più a una dittatura africana (scegliete voi se più modello Gheddafi o nipote di Mubarak), che a una moderna democrazia occidentale.

domenica 30 gennaio 2011

Elogio del limite o del rispetto dei confini della legge.

Ecco l’intervento che il pm di Trento Pasquale Profiti, da presidente dell’Anm, ha pronunciato all’inaugurazione dell’anno giudiziario. 
“Sono un magistrato italiano e oggi rappresento molti altri magistrati come me. A nome mio e a nome loro, oggi, finalmente, confessiamo.

sabato 29 gennaio 2011

Qualche ripetizione di catechismo per i berluscones cattolici di buona volontà (e soprattutto di CL) con domande di verifica

358. Qual è la radice della dignità umana?
La dignità della persona umana si radica nella creazione ad immagine e somiglianza di Dio. Dotata di un'anima spirituale e immortale, d'intelligenza e di libera volontà la persona umana è ordinata a Dio e chiamata, con la sua anima e il suo corpo, alla beatitudine eterna.
anche nel privato?


365. Perché ogni uomo ha diritto all'esercizio della libertà?
Il diritto all'esercizio della libertà è proprio d'ogni uomo, in quanto è inseparabile dalla sua dignità di persona umana. Pertanto tale diritto va sempre rispettato, particolarmente in campo morale e religioso, e deve essere civilmente riconosciuto e tutelato nei limiti del bene comune e del giusto ordine pubblico.
comprare/vendere corpo e intelligenza è esercizio di libertà?

giovedì 27 gennaio 2011

Nel giorno della memoria, Etty Hillesum, una donna luminosa per il buio dell'oggi, a guida per il futuro.

“Ma non sono i fatti che contano nella vita,
conta solo ciò che grazie ai fatti si diventa.”
Nata nel 1914 in Olanda da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum muore ad Auschwitz nel novembre del 1943.
Ragazza brillante, intensa, con la passione della letteratura e della filosofia, si laurea in giurisprudenza e si iscrive quindi alla facoltà di lingue slave; quando intraprende lo studio della psicologia, divampa la seconda guerra mondiale e con essa la persecuzione del popolo ebraico.
Durante gli ultimi due anni della sua vita, scrive un diario personale: undici quaderni fittamente ricoperti da una scrittura minuta e quasi indecifrabile, che abbracciano tutto il 1941 e il 1942, anni di guerra e di oppressione per l’Olanda, ma per Etty un periodo di crescita e, paradossalmente, di liberazione individuale.
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mercoledì 26 gennaio 2011

Liberi e uguali, se possibile.


Altro che PAPI!

Il GRANDE FRATELLO dai CAPELLI BUGIARDI
ingoia pare a pagamento
la gioia festosa di giovani donne
in carriera di denaro
con danza e canti
e minorenne al seguito
alla ricerca d'aiuto e protezione
alla caritas di Fede e Mora.
Ma in una società di liberi e uguali (art.1 della Dichiarazione Universale)
non si dà compravendita
di persone
né nel corpo né nell'intelligenza.
O no?

Non è una questione di donne (Laura Balbo, Sblilanciamoci. Info)

"Le donne devono indignarsi", si dice da varie parti. Perche solo noi, mentre su tutti i temi di rilevanza generale si dà parola solo agli uomini come esseri pensanti?
Sono stata sollecitata a firmare appelli e a partecipare a qualche trasmissione sui temi che in questi giorni riempiono le pagine dei giornali. Le donne, si dice da varie parti, devono indignarsi.
Non ho firmato, non ho partecipato. Certo mi sento coinvolta, perplessa; e stanca di tutto questo. Ma provo a dire due cose.

domenica 23 gennaio 2011

Non sono fatti loro, sono fatti nostri.




In questi giorni tornano alla carica quanti, in assenza di argomenti nuovi, difendono il Presidente del Consiglio con una tesi "antica": "ognuno a casa sua fa quel che vuole", "sono fatti loro". Tesi antica e piena di storie violente. Storie fuori di ogni narrazione, perché nate dentro casa, nell'intimità. L'intima violenza, tra un/a dominante e un/a dominato/a. A complicità vigliacca e diffusa.

venerdì 21 gennaio 2011

Dalla parte di Karima, ma non di Ruby. Per una cultura del limite.

Comunque sono dalla parte di Karima, almeno sono stato dalla parte di Karima fino al giorno della sua maggiore età. E non solo per scelta personale, ma per imposizione di legge. Nei confronti dei minori esiste un solo comportamento, ed è il rispetto della Convenzione sui diritti dell'Infanzia, al di là di ogni visione etica e delle personali convinzioni morali. In particolare, nel caso specifico di Karima, la Convenzione, all'art.34, prevede, da parte degli Stati, un impegno "a proteggere il fanciullo contro ogni forma di sfruttamento sessuale" e a adottare ogni misura "per impedire: a) che dei fanciulli siano incitati o costretti a dedicarsi a una attività sessuale illegale; b) che dei fanciulli siano sfruttati a fini di prostituzione o di altre pratiche sessuali illegali; c) che dei fanciulli siano sfruttati ai fini della produzione di spettacoli o di materiale a carattere pornografico". Chiarissimo, dunque.

mercoledì 19 gennaio 2011

A difesa delle "mura" di Barbara Spinelli

Dovrebbe esser ormai chiaro a tutti, anche a chi vorrebbe parlar d'altro e tapparsi le orecchie, anche a chi non vede l'enormità della vergogna che colpisce una delle massime cariche dello Stato, che una cosa è ormai del tutto improponibile: che il presidente del Consiglio resti dov'è senza neppure presentarsi al Tribunale, e che addirittura pretenda di candidarsi in future elezioni come premier. Molti lo pensano da tempo, da quando per evitare condanne il capo di Fininvest considerò la politica come un sotterfugio.

Il maciullamento delle menti di Barbara Spinelli

L'italia del sottosuolo di BARBARA SPINELLI ("La Repubblica" - 17 novembre 2010)
Sono settimane ormai che l'annuncio è nell'aria: il governo Berlusconi sta finendo, anzi è già finito. Il suo regno, la sua epoca, sono morti. È sempre lì sul palcoscenico, come nelle opere liriche dove le regine ci mettono un sacco di tempo a fare quel che cantano, ma il sipario dovrà pur cadere. Anche i giornali stranieri assistono al funerale, nei modi con cui da sempre osservano l'Italia: il feeling, scrive l'Economist, la sensazione, è che la commedia sia finita. Burlesquoni è un brutto scherzo di ieri.