giovedì 27 maggio 2021

Un Paese senza freni … per soldi

 


Hanno perso la vita, nella cabina dal panorama splendido,

quattordici persone.

E la causa, nell’ipocrita incredulità tragica, è ora a tutte/i nota:

la corsa ad acchiappare solo e sempre soldi. Comunque.

E per far soldi, si sa, i freni sono l’ostacolo.

E gli occhi si devono chiudere.

E così, mentre il processo di civilizzazione di una società moderna

imporrebbe a ogni persona, qualunque sia il suo compito/ruolo,

il rispetto di una “cultura del limite”,

al contrario, il nostro paese continua a procedere senza freni.

Non ci si ferma davanti a niente. Dov’è il limite?

E gli esempi sono anche in alto, tra chi ha responsabilità di governo.

Le dispute tra tutela della salute e “esigenze economiche” (?),

in quest’era di covid, sono quotidiane; e per mediazione si sceglie

la strada del “rischio ragionato/calcolato”, dal significato truffaldino,

invece della strada delle azioni di sicurezza, sempre, nella difesa

della vita delle persone.

Sul Mottarone il rischio ragionato/calcolato ha portato la morte.

Perché pare abbiano ragionato sul rischio.


La cabina lasciata senza freni è la metafora di un intero Paese.

Un po’ dappertutto, per scelte temerarie e per egoismo violento,

si registra una corsa a distruggere/aggirare l’idea civile di un limite,

insieme con conseguenti sue norme e suoi controlli,

di quel limite che recita semplicemente “niente contro la persona”,

ora nell’assenza di protezione/sicurezza delle persone sul lavoro,

ora nella criminale manutenzione dei nostri ponti sulle strade,

ora nella pericolosa semplificazione nelle norme per gli appalti,

ora nell’opposizione di classe a una pur timida richiesta di una nuova

tassa di successione.

Per ogni decisione/azione la domanda dovrebbe essere sempre: 

qual è il limite?


La riflessione politica sull’importanza di una “cultura del limite”,

sempre in continuo aggiornamento, in dibattiti democratici aperti

e trasparenti, è fondamentale e non può dipendere da ipotesi

di un vantaggio puramente monetario (il vantaggio economico può essere

il risultato di un più complesso studio e non potrà prescindere

dall’obbligo di garantire prioritariamente l’integrità della vita reale delle persone).


E in questo blog non si ha timore di affermare che se ci fossero state donne

di pari numero degli uomini là dove si è deciso di “togliere i freni”,

forse la cabina sarebbe ancora al suo posto.

O no?

Severo Laleo