mercoledì 26 dicembre 2018

S. Stefano, Salvini e la Nutella





Un po’ di memoria religiosa, per restituire a Stefano la sua dignità:
"Stefano (... – Gerusalemme, 36) -si legge su Wikipedia- è stato il primo
dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana perché aiutassero gli apostoli
nel ministero della fede.
Venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi,
fu il protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare
la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo.
Il suo martirio è descritto negli Atti degli Apostoli dove appare evidente
sia la sua chiamata al servizio dei discepoli sia il suo martirio,
avvenuto per lapidazione, alla presenza di Paolo di Tarso
prima della conversione.
La celebrazione liturgica di Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre,
subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione 
del Figlio di Dio furono posti nel martirologio i comites Christi
cioè i più vicini nel suo percorso terreno,
i primi a renderne testimonianza con il martirio".

Per Salvini, ministro (davvero!), cattolico confesso (capace di sventolare
il rosario in un comizio), vicepresidente del governo della nostra Repubblica
fondata sul LAVORO, per Salvini S. Stefano è una modalità 
di apertura di giornata.
Per una preghiera? No! Per un ricordo? No! Per un invito a...? No!
Solo per esporsi al gioco “sociale” (e anche il termine sociale, 
una volta pregnante, scivola verso l’evanescenza).
Scrive, infatti, oggi un ammiccante (ma chi sei?) Salvini:

“Il mio Santo Stefano comincia con pane e Nutella😋, il vostro??

Insopportabile!
O no?
Severo Laleo

P.S.
Molto si può perdonare al M5S, ma il fatto di aver dato alla Lega/Salvini 
la possibilità di governare il nostro Paese con sovrana volgarità 
usando malamente i moltissimi voti catturati a persone di sinistra, 
è imperdonabile.
O no?

mercoledì 5 dicembre 2018

"Il" Toscani e Giorgia Meloni





Leggo su HP: "Oliviero Toscani contro Giorgia Meloni. 
Nel corso di La Zanzara, su Radio24, il celebre fotografo attacca 
la leader di Fratelli d'Italia: "Poveretta, lei è una ritardata. 
È brutta e volgare, mi dà fastidio la sua estetica.
È proprio fastidiosa e quindi tutto ne risente, anche l'estetica".

Ecco un altro esempio di violenza. Violenza reale. Quando non si ha idea 
del limite, quando non è stata interiorizzata la cultura del limite
questi sono gli esiti esemplari.
Eppure, anche un "rivoluzionario", in qualunque campo operi, ha da rispettare
sempre un limite, anche se solo "suo", anche se sarà comprensibile 
solo nel futuro. E questo per continuare a essere una "persona".
Ma il "celebre" fotografo sceglie di andare oltre il limite,  
e dimentica il rispetto per la "persona" per esaltare il suo "ego". 
Non è perdonabile. Forse ha ancora molto da leggere, studiare, 
confrontarsi, imparare. E questo per ritrovare la “persona”.

Sempre da HP è giusto riportare la risposta di Giorgia Meloni.
"Il radical chic (con tessera Pd in tasca) Oliviero Toscani,
fotografo di Benetton, dice alla trasmissione "La Zanzara"
che io sono "brutta e volgare", che "gli dà fastidio la mia estetica"
e che "sono ritardata" - ha scritto in un post su Facebook - 
Non risponderei a qualcuno che disistimo così profondamente, 
se non ci fossero in queste poche parole
svariate forme di razzismo viscerale. Razzismo contro le donne, 
costrette - indipendentemente da ciò di cui si occupano - 
a dover rendere conto del loro aspetto fisico. E, molto peggio, 
razzismo verso il dramma di chi soffre di disturbi psichici. 
Voglio dire che sono profondamente fiera che la mia presenza
dia fastidio a una persona così miserabile".

E qui il "miserabile" di Giorgia Melone è davvero perdonabile.
O no?
Severo Laleo