sabato 26 novembre 2011

E i "giovani" tornano a scrivere: lettera aperta al nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti

Egregio Presidente prof. Monti,
scriviamo la presente, prima di tutto, augurandoLe buon lavoro con l’auspicio che riesca a trovare le giuste soluzioni per il nostro Paese!
Ci rivolgiamo a Lei come neo Presidente del Consiglio di un Paese, il nostro, che come da Lei sostenuto ha davanti a sé anni difficili, di sacrifici, tagli, ma anche l'opportunità di rinascere, ridare a tutti, cittadini, famiglie, giovani, quella fiducia in un futuro (non troppo lontano) possibile, più giusto, democratico e sostenibile. Un futuro per il quale siamo disposti a fare sacrifici, ma che questi siano l'inizio di una ricostruzione verso un modello sostenibile, democratico, meritocratico, che spazi via i privilegi di pochi, e investa in formazione, ricerca, sviluppo e sostegno alle fasce più svantaggiate, in particolare alle persone disabili.
Apprezziamo la Sua volontà di ascoltare, in questa fase così importante e delicata, anche i giovani, convocando il Forum Nazionale dei Giovani, la piattaforma italiana di rappresentanza giovanile. Un’iniziativa del tutto nuova per l’Italia che speriamo sia il primo segno di una reale rottura con il passato che ci ha condotto alla situazione attuale e sia il primo passo per promuovere un effettivo cambiamento.
Le scriviamo in quanto giovani che vivono quotidianamente l’esperienza dell’impegno nella società civile in diversi ambiti; Le scriviamo per presentarLe l’idea del Paese che vorremmo, tenendo conto di quanto il cosiddetto “mondo dei giovani” sia complesso e variegato, fatto di tante realtà. Molti di noi partecipano all’attività di associazioni che fanno parte o hanno fatto parte del Forum Nazionale dei Giovani, molti non si riconoscono in un’Associazione specifica, in un gruppo organizzato o in un partito politico, altri fanno parte dei movimenti, alcuni nascono e sono espressione diretta di esigenze sociali.
Riteniamo che questo momento di crisi debba essere un’opportunità per l'Italia di rinascere e riconsegnare ai giovani non solo un’idea di politica “pulita”, ma anche una speranza concreta di futuro, dove sia l'uomo il centro di un sistema e non il contorno di un pasto troppo abbondante.
Abbiamo la consapevolezza di quanto l’attuale situazione non sia facile, non solo dal punto di vista economico ma anche, e soprattutto, per quanto riguarda il disagio sociale. Ma UN GOVERNO CHE NON CAPISCE IL FUTURO NON PUO’ CAMBIARE IL PRESENTE.
Per questa ragione, Presidente Monti, Le chiediamo di vestire, anche solo per un momento, i nostri panni, in questi anni in cui abbiamo solo sentito parlare e visto tagli alla formazione, al lavoro, ai diritti in particolare a quelli verso le persone disabili, alla tutela del territorio, alla sanità. Abbiamo quasi tutti una laurea in tasca e pochi con un posto di lavoro.
Il dissesto dei nostri territori sembra quasi la metafora della nostra società.
Ma avere ragione non ci basta più, vogliamo soluzioni alle nostre ragioni. Come dice Max Weber “Senza l’ambizione di risolvere i grandi problemi del mondo non si riuscirà a risolvere nemmeno i più modesti”.
Per questo Le chiediamo di assumere quest’ambizione, inchiodando ognuno – la politica come i cittadini e i giovani – alle proprie responsabilità e conseguenze delle proprie decisioni.
Nei prossimi anni e mesi non basterà risolvere solo i conti di uno Stato per rispondere in modo più adeguato alla crisi che stiamo attraversando. Ciò che vorremmo è che questo Governo non sia solo tecnico, ma anche espressione delle diverse parti sociali, ridandoci la speranza, di avere da parte Sua, risposte più efficaci e concrete rispetto a ciò che è stato fatto in questi ultimi 20 anni.
Abbiamo bisogno di risposte concrete che rispondano alle esigenze dei giovani, per dare loro l’opportunità di investire nel proprio progetto Italiano.
Per tutto questo, ci permettiamo di elencarLe, pochi e semplici punti per “attrezzarsi” di fronte alle nuove questioni, dentro un’idea di solidarietà tra generazioni e le diverse parti del Paese:
1. Lavoro e precariato: “sfruttando” ad esempio tutti quei settori che rappresentano per l’Italia un occasione di rilancio e che anche in tempi di crisi hanno garantito competitività, posti di lavoro e miglioramento della qualità di vita dei cittadini, come la grande questione energetica, le rinnovabili, l’efficienza e il risparmio energetico, la riconversione ecologica dell'economia. Basti pensare solo agli oltre 120 mila nuovi posti di lavoro nel solo settore delle rinnovabili. Aggiungendo l’attenzione verso una occupazione concreta che apporterebbe un evidente risparmio per la spesa sanitaria, oltre a conquiste umane e sociali comprovate in altri Paesi del mondo.
2. Città e qualità della vita: prevenire e investire in manutenzione ordinaria e di tutela dei territori per garantire una migliore qualità di vita e sicurezza. Abbiamo bisogno di opere e infrastrutture necessarie per lo sviluppo: niente opere faraoniche irrealizzabili e ambientalmente non sostenibili che tengono bloccati fondi inutilmente, ma piuttosto, ammodernamento delle infrastrutture, con piccoli interventi diffusi sul territorio che darebbero lavoro a piccole-medie imprese e rilancerebbero un'occupazione di qualità migliore (ferrovie e treni per il trasporto pendolare, metropolitane leggere, ammodernamento ed efficientamento di edifici pubblici, scuole, efficienza energetica, ecc...), tenendo conto delle accessibilità “PER TUTTI” anziani bambini e persone disabili.
3. Rilancio del servizio civile nazionale come riconoscimento "legale" di difesa della patria non armata e non violenta, di spirito di servizio volontario ed esperienza di formazione e di apprendimento non-formale.
4. Scuola e università pubblica, luoghi di formazione della cittadinanza, in cui introdurre educazione civica ed ambientale. In particolare rendere dignitosa la presenza nelle strutture di formazione, di qualsiasi ordine e grado, tornare a una inclusione concreta dei giovani disabili con servizi garantiti.
Ovviamente questi punti non sono esaustivi di tutto ciò che si potrebbe e dovrebbe fare.
Ma come accade nell’economia familiare dove spesso bisogna tener conto di alcune priorità, così come per la “famiglia Italia”, riteniamo, che i punti sopracitati siano assolutamente indispensabili per crescere con i valori giusti, non solo con la bramosia e l’ingordigia del denaro come premio per l’egoismo.
“La conquista non è mai il risultato dell’impegno individuale. È sempre uno sforzo e un trionfo collettivo”.
Nelson Mandela
Certi di un Suo interesse, Le porgiamo ancora i nostri migliori auguri, sottolineando la nostra disponibilità ad un confronto.
I giovani di:
Legambiente Onlus, HANDIAMO! Onlus, Yap Italia, Rete degli Studenti Medi, Associazione Culturale Tavola Rotonda, Federazione Giovani Socialisti, ArciRagazzi, Rappresentanza Nazionale Volontari Servizio Civile

Nessun commento:

Posta un commento