Oggi davvero
è in mano alle donne, dall’alto del Parlamento,
una
battaglia seria, profonda per l’estensione della democrazia.
Estensione
della democrazia. Per tutti e tutte.
Il
problema dei problemi.
Se
le donne vinceranno (e spero tanto) la battaglia per la parità
(principio “naturale”), dimostreranno non solo la pochezza politica,
la miopia politica, l’interesse “privato”
(principio “naturale”), dimostreranno non solo la pochezza politica,
la miopia politica, l’interesse “privato”
in legge elettorale, di un
accordo tra due “uomini”, più un terzo
(Renzi,
Berlusconi, Alfano), ma romperanno anche
(e spero tanto),
senza timori, un accordo tra uomini per definizione intoccabile.
senza timori, un accordo tra uomini per definizione intoccabile.
E questa
rottura, questo rovesciamento, potrebbe liberare
energie
nuove.
Anzi se
ora la lotta è solo nell’alto del Parlamento per la parità
di
rappresentanza uomo/donna, domani, magari anche
con la
rottura del fronte oggi unitario e trasversale delle donne, dovrà essere
nelle
Piazze, dal basso, la lotta per la rappresentanza generale …
in altre parole
per il proporzionale.
Eppure
bisogna preoccuparsi molto del silenzio
della “nuova
sinistra unita”, unita grazie a Tsipras,
sulla
questione fondamentale della democrazia: l’uguaglianza
del voto e
la reale rappresentanza della “vita” nel Parlamento.
Perché non si organizza,
sull’esempio delle donne in Parlamento,
una protesta/lotta forte nelle mille Piazze
dove la “nuova sinistra unita”
è presente, in contemporanea, magari una lotta continua
è presente, in contemporanea, magari una lotta continua
per
qualche giorno?
Non si capisce
tanta inerzia ... Dov’è la sinistra?
Nelle
dichiarazioni?
Forse esiste
un altro modo di intervenire nel dibattito politico
in tempi
di presenza di leader decisionisti.
E’ dal profondo
basso. Insieme.
O no?
Severo Laleo
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