Non so se il Placido Rizzotto Rosso della
Cantina CentoPassi,
“l’anima
vitivinicola” delle Cooperative Sociali di Libera Terra
-le
terre libere dalle mafie-, abbia in sé anche il potere di liberare
da antichi condizionamenti culturali chi
abbia la ventura
di gustare il suo bouquet, certo è che l’idea di lasciare,
senza fiato d’opposizione, la definizione
di un accordo/patto
per le riforme costituzionali e la legge
elettorale a un concistoro
di “patriarchi/capifamiglia”, a me pare incredibile.
E anche troppo antico il rito, per un paese
libero e moderno.
Mentre la famiglia patriarcale di un tempo,
grazie al nuovo
(si fa per dire, ora son quarant’anni)
diritto di famiglia,
è stata superata dalla famiglia a parità
tra i coniugi,
con l’abolizione del “capofamiglia”, il nostro Stato
-ed è questione davvero di Stato quando si tratta
di riforme costituzionali
e di legge elettorale- continua a essere patriarcale
perché restringe la discussione/decisione
sui nuovi assetti istituzionali
a un numero ristrettissimo di “capifamiglia”,
i quali dopo un incontro in “profonda sintonia”
danno indicazioni d’obbligo a tutti gli
altri, alle donne
e agli uomini del Parlamento, senza alcuna preoccupazione/domanda
circa il significato reale
di un tale antico modo di procedere. E c’è
anche chi apre
al vincolo di mandato, per dare garanzia
sicura di buon esito
a ogni tipo di Patto tra “capifamiglia”.
Sarà anche colpa del Placido Rizzotto Rosso, ma questa conduzione
degli affari di Stato
tutto appannaggio
di patriarchi, comunque vecchi, è
offensiva per l’intera
nostra società, ormai moderna e pronta a
gestire
il Servizio Potere in parità uomini/donne.
Ma il Patto del Nazareno per assioma è solo
tra capifamiglia.
E rispetta tutto il suo retaggio culturale.
Perché “costituenti”
e “saggi”
sono solo i “padri”.
Ormai non è più possibile affidare discussioni
di portata
così generale e fondamentale a un gruppo di
capifamiglia
senza parità di presenza di donne e senza
streaming.
Ma qual è dunque l’idea di trasparenza in
questo paese,
se anche i fautori a parole della
trasparenza si chiudono
in un Patto esclusivo tra Maschi? La ragione è nota.
Sarà pure cambiata la famiglia, sarà pure data
alla donne,
sebbene solo per graziosa concessione, la
possibilità
di affiancare gli uomini nelle sedi delle
decisioni,
ma gli affari di Stato, soprattutto quando
si toccano i cardini
del Potere, sono e restano affari per “capifamiglia”.
E i capifamiglia,
si sa, se non sono in sintonia,
temono
sempre una deriva autoritaria. Degli altri.
Forse in una democrazia avanzata esistono
altre strade
per accordi di grande importanza.
Oltre il concistoro di capifamiglia.
O no?
Severo Laleo
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