sabato 9 febbraio 2019

Cazzullo e le donne

Caro il mio Scapece,

per fortuna sei il mio amico mite, così con te posso sfogarmi, scrivendo 

liberamente, anche annoiandoti, lo so, ma senza il timore di beccarmi sbuffi, 

lamentele e mhmm, anche quando uso i testi un po' a mio uso e consumo.

Gran virtù squisita è la mitezza!

Sai, avevo preso il libro di CazzulloLe donne erediteranno la terra

con la personale speranza di impadronirmi di qualche nuova riflessione 

sull’essere donna: non si sa mai, mi son detto, Cazzullo è un giornalista 

serio e preparato. In verità il libro, mischiando storia e cronaca,

offre un’antologia di brevi biografie e curiosità, le più disparate, non poche 

per me nuove, o comunque vestite di nuova luce, tutte utili per comprendere 

meglio l’universo femminile, e per di più di lettura piana, ma non offre riflessioni 

nuove, o comunque non le ho sapute cogliere.

Anche Cazzullo, però, pur spinto da un sincero interesse a scoprire 

le qualità delle donne, quelle qualità appunto che, secondo la sua previsione, 

permetteranno alle donne, sempre più presenti nei posti di “potere”, 

di “ereditare la terra” (espressione non proprio adatta per la sua ineliminabile 

pregnanza religiosa, non facile a aggiornamenti),  in realtà resta legato 

all’antico, classico, ineliminabile schema maschile, cioè questo: 

gli uomini hanno finora dominato il mondo, costruito/modellato il “potere”, 

l’hanno maschilmente gestito e a ogni costo tenuto e conservato,

l'hanno intriso di violenza, e ora questo “dominio” e questo “potere”, 

senza novità e cambiamenti, per “sorpasso”, 

passerà nelle mani delle donne, proprio in questo secolo. 

Eh, no? Possibile non si riesca a uscire dall’idea maschile che il “potere”,

così come è stato inventato e modellato, non può essere “a misura di” donna?

Che molto probabilmente le donne non hanno alcuna intenzione di “sorpassare

gli uomini e semplicemente sostituirli, senza una modifica/cambiamento 

dell’idea stessa di “potere” con tutto il suo armamentario di lotte 

per il predominio tra rivali?

Anzi Cazzullo invoca per le donne “uno spirito di squadra, una vera solidarietà 

femminile, per far crollare l’ultimo diaframma che separa le donne 

dalla meritata conquista del potere.” (sottolineatura mia)

Il problema è dunque sempre lo stesso: prendere il Potere. In breve, se la lotta 

per prendere il potere finora è stata limitata ai maschietti, d’ora in poi, 

in questo secolo, sarà una lotta tra maschi e femmine. 

Fino al sorpasso definitivo. 

Eppure Cazzullo immagina un possibile cambiamento nell’operazione sorpasso

che non sarà solo “un cambio di genere; sarà un modo diverso di fare le cose”,

ma lascia lì cadere l’intuizione. Peccato.

Comunque, caro Scapece, cominciare a divulgare nel grande pubblico 

l’idea di un'inarrestabile “rivoluzione delle donne” è senza dubbio 

opera meritoria.

O no?

Stammi bene e sempre buone cose. Alla prossima. E scrivimi, se vuoi.

Severo

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