venerdì 31 maggio 2024

La democrazia Usa a rischio, anche se...

 


Negli Stati Uniti (almeno per ora) una giuria "popolare", composta da 7 uomini e 5 donne, persone appunto scelte tra il "popolo", dopo aver seguito il processo, nelle sue testimonianze e nelle sue finali conclusioni, ha deciso, pare con attenta pacatezza e senza timore reverenziale, di dichiarare colpevole un ex Presidente, un candidato in corsa per la Presidenza e, soprattutto, un uomo potente per ricchezza e per linguaggio di minacciosa aggressività. Quelle 12 persone, alla fine di un processo pubblico, svolto nel pieno rispetto delle regole (e per il giudice responsabile non è  stata un'opera facile!), hanno portato a termine un compito di gran valore per il funzionamento delle istituzioni democratiche. 

Il sistema giudiziario ha ben retto a un urto così nuovo e travolgente.

 Ma per Putin, per Orbán, per Salvini quelle 12 persone non esistono, o, peggio, sono al servizio di una persecuzione politica; in verità, guardando in profondità, rappresentano, quelle 12 persone, un anello importante del funzionamento della democrazia fondata sulla divisione dei poteri. Se la politica in Usa, succube di una violenta retorica, già responsabile dell'attacco a Capitol Hill, travolgerà a breve anche queste ultime formali garanzie di minimo accettabile funzionamento democratico, la colpa sarà anche del "popolo". E non sarà indolore per il mondo intero. 

O no?

Severo Laleo

giovedì 9 maggio 2024

La ministra Roccella, la censura e il fascismo

 "Questa è la censura, altro che il fascismo!". 

Sembra sia stata questa la frase pronunciata dalla ministra Roccella, fuggendo da una rumorosa contestazione.

Se è così, veste la ministra, con vannacciana convinzione, i panni della vittima di fronte a delle/dei giovani urlanti, e sussurra, prima di un lagnoso abbandono, un ardito collegamento: "ecco chi pratica la censura, altro che il fascismo!"

Non c'è dubbio, alla ministra mancano i fondamentali: è il caso di ricordarle che il fascismo davvero fu ben altro, e fu la violenta eliminazione, fisica o sociale, di chiunque coltivasse, anche senza contestare, il dissenso. 

Altro che censura!

Il Presidente Mattarella è bene richiami tutte/i al rispetto dei principi di libertà costituzionali, uguali per tutte/i, ma potrebbe anche, utilmente, con tutto il rispetto massimo per l'ottima persona, fare opera di educazione costituzionale, inviando alla ministra il suo discorso del 25 Aprile in Civitella Val di Chiana.

O no?

Severo Laleo