giovedì 31 ottobre 2024

Berlinguer, Cuperlo e l'impegno oggi del Pd

 Oggi 31 ottobre, sul giornale Domani, l'onorevole Cuperlo (va sempre ricordato: il più sereno, determinato e lucido oppositore politico della politica renziana), torna a riflettere, a partire dall'uscita del film su Enrico Berlinguer, sugli articoli, scritti appunto dall'allora segretario del Pci e apparsi su Rinascita nel 1973, a proposito del "golpe cileno e la fine cruenta dell'esperienza di governo di Unidad Popular".

Per Cuperlo (e non solo) l'esito politico delle riflessioni di Berlinguer circa il ruolo della sinistra in Italia è scandito da queste parole: "Il problema politico centrale in Italia è stato, e rimane più che mai, quello di evitare che si giunga a una saldatura stabile e organica tra il centro e la destra, a un largo fronte di tipo clerico-fascista, e di riuscire invece a spostare le forze sociali e politiche che si situano al centro su posizioni coerentemente democratiche".

Pur avvertendo di non voler confondere i piani di ieri con le proposte di oggi, tuttavia Cuperlo, convinto dell'urgenza "di evitare il saldarsi di un blocco moderato, liberale e di centro con l'anima più trumpiana che alberga tra gli eredi del fascismo e gli epigoni leghisti di legge ordine e galera per chi protesta", invita ad andare oltre "i tavoli formali o scomuniche reciproche", ed esorta il "centro" con queste parole: "siccome nessuno può cullarsi nell'idea di bastare a sé stesso, quel mondo moderato, laico e cattolico, se davvero esiste trovi forme, modi, linguaggio e profili per aggregarsi intorno a un progetto alternativo alle pulsioni autoritarie in capo al pessimo governo che c'è. Il tempo per fare entrambe le cose non è infinito, ma c'è. Sciuparlo in rimbrotti e recriminazione sarebbe un peccato quasi imperdonabile."

D'accordo. Eppure questo recentissimo ligure PD rafforzato ha il dovere di individuare e chiamare a raccolta quel "mondo moderato", proponendo un paio di tappe obbligate: la scrittura, aperta a ogni partecipante, di un programma di governo condiviso, e, per evitare "rimbrotti e recriminazione", la definizione, in una sede collegiale, sempre aperta a ogni partecipante, di regole chiare per le nuove candidature al Parlamento, costituendo così un'alleanza di programma e di persone. Anche per rispetto dell'elettorato, specie se bisogna incoraggiarlo a uscire dall'astensione. 

Non può essere l'alleanza una somma di sigle e di diktat di capi!

O no?

Severo Laleo

lunedì 21 ottobre 2024

Roccella e la sguaiataggine "fondamentale"

 Questo nostro caro Governo annovera tra i suoi ministri e ministre casi davvero incredibili per assenza di competenze fondamentali.

Del ministro Salvini non è più possibile annotare le "sguaiataggini" a ogni livello, perché è ormai alle mistificazioni deliranti.

Ma di un'altra ministra si può ben dire di una sua grave assenza di rispetto dei ruoli.

Ebbene pare abbia "invitato" (con un tono perentorio, quasi minaccioso) la ministra Roccella i "medici a denunciare i casi di gestazione per altri".

Per fortuna la replica dei medici è stata necessaria e chiara, richiamando il governo ai "fondamentali": "Unico dovere dei medici è curare".

Ancora una volta un/a ministro/a dimostra di non possedere i "fondamentali" per governare.

È sempre tardi la fine di questo nostro caro Governo.

O no?

Severo Laleo