martedì 17 marzo 2015

Dolce e Gabbana, Mastrantonio e il figlio del bosco



Non so se la storia è vera, ma si racconta.
Un giorno di ottobre, in un paesino dell’Appennino, un pomeriggio
senza vento, tutta la gente è al funerale. In silenzio. Per la salita.
E’ morto Mastrantonio.
Chi è? Come mai tutta ‘sta gente?” chiede a Pasquale il suo amico
di spiaggia d’estate.
Come chi è? E’ il padre di Federico, l’ingegnere! Tutto il paese 
gli voleva bene. E’ stato un uomo bravo, bravo!
Scusa, ma che ha fatto?
E’ una storia strana. Questo Mastrantonio, boscaiolo, raccoglieva
e vendeva legna da ardere, viveva da solo fuori paese,
un omaccione di poche parole, tutto bosco e casa. Non se la faceva
con nessuno. Un giorno nel bosco incontra una ragazza sbandata,
che piange con un bimbo tra le braccia. Non si capisce bene se vuole uccidersi 
o solo abbandonare il piccolo. E’ tutta confusa.
Ma Mastrantonio, quest’omaccione di poche parole, riesce a convincere
la ragazza a non fare sciocchezze e a stare con lui. Oh, da non credere, 
appena il tempo di sistemare le carte al Comune e la ragazza sparì.
Il povero Mastrantonio da quel giorno cambiò vita. Venne ad abitare
in paese e si dedicò completamente, e sempre da solo, a crescere e educare
il suo bambino, Federico. Era diventato, nel paese, Mastrantonio
il genitore perfetto, padre e madre insieme, di Federico, il figlio del bosco”.
L’amico di spiaggia d’estate in corteo ammutolisce,
e china la testa, forse per la salita, forse per le parole di Dolce e Gabbana,
ora a lungo rimuginate gelide e straniere nella sua mente: 
Non abbiamo inventato mica noi la famiglia.
L’ha resa icona la sacra famiglia, ma non c’è religione,
non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre.
O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono
quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici.
Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo.
E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre.
Ma lei accetterebbe di essere figlia della chimica?
Procreare deve essere un atto d’amore”.
Intanto Mastrantonio è giunto al cimitero e sorridendo
viaggia verso il Paradiso. L’ultimo saluto con la sua mano
callosa è per Federico, il figlio del bosco, il suo atto d’amore.

Severo Laleo



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